La vita della SID, NewsPanorama Diabete 2015: a Riccione nei giorni 17-21 Ottobre

La prossima edizione di Panorama Diabete si terrà a Riccione nei giorni 17-21 Ottobre 2015 e, negli auspici, sarà ancora più ricca di contenuti e di presenze rispetto alle precedenti.

Il Comitato Scientifico ha allestito un programma di alto livello, ancorato al principio che, diversamente dal congresso nazionale della SID, Panorama Diabete è dedicato agli argomenti clinici, immediatamente fruibili in corsie e ambulatori; un programma che non trascura nessuno dei temi più appassionanti e controversi della diabetologia.

Qui tutte le informazioni e le iscrizioni.

 

 

Documenti, La vita della SID, News, Vol. 27, N. 2 giugno 2015Un anno di presidenza è già trascorso… Lettera ai soci del Presidente Bonora

Roma, 1 giugno 2015

Un anno di presidenza è già trascorso…

Carissimi colleghi ed amici,

un anno è già trascorso da quando ho iniziato il mio mandato di presidente della SID. È trascorso veloce tra una moltitudine di impegni che si sono sommati a non pochi altri. Altrettanto velocemente, con incedere incalzante e talora vertiginoso, trascorrerà il prossimo anno che si concluderà con il Congresso Nazionale di Rimini del 4-7 maggio 2016, in una sede bella, moderna, spaziosa, funzionale e mai utilizzata in precedenza dalla diabetologia italiana. A metà strada ci troveremo numerosi a Riccione per Panorama Diabete (17-22 ottobre 2015) ma prima e dopo di allora ci saranno certo molte altre occasioni di incontro per discutere con piacere delle nostre esperienze e per aumentare le nostre conoscenze sul diabete.

Credo sia doveroso riassumere in questa lettera quello che è stato fatto nell’anno trascorso dal momento in cui, a Bologna, abbiamo celebrato insieme il cinquantenario della SID e il prof. Del Prato mi ha passato il testimone presidenziale. Premetto che quello che è stato fatto è frutto anche dell’impegno di 5 formidabili segretarie (Alessia, Alessia bis, Barbara, Eleonora e Luisa) e di oltre 200 soci che, con vari incarichi, stanno lavorando in SID per la comunità diabetologica italiana. Primi fra tutti i componenti del Consiglio Direttivo Nazionale (il presidente eletto Sesti e i colleghi Bolli, Bossi, Bruttomesso, Buzzetti, Giacco, Giorgino, Gruden, Lauro, Luzi, Miccoli, Sciacca, Spallone, Targher) ma anche i componenti dei vari Comitati societari (Scientifico, Didattico, Socio-Sanitario, Editoriale e della Comunicazione), i membri dei Comitati di Coordinamento dei numerosi Gruppi di Studio (societari ed intersocietari) e dei vari Gruppi di Lavoro, coordinatori e membri del Centro Studi e Ricerche e degli Steering Committee dei grandi studi della SID, i redattori del Journal Club e coloro che esercitano funzioni di sorveglianza (Probiviri, Comitato per la Research Misconduct, Revisori dei Conti), nonché i Presidenti e i Consiglieri delle Sezioni Regionali. A tutte queste persone porgo il mio più sentito ringraziamento personale e deve andare la gratitudine di tutti i soci della SID e di tutti i diabetologi italiani (la SID lavora per tutta la comunità diabetologia e non solo per i suoi soci).

Recentemente sono stati intensificati i rapporti fra Presidenza Nazionale e Presidenze Regionali, così come fra Presidenza Nazionale e Coordinatori dei Gruppi di Studio e, in genere, fra Consiglio Direttivo della SID e diabetologi italiani. A proposito di intensificazione dei rapporti, va ricordato uno storico incontro congiunto dei Consigli Direttivi di SID e di AMD voluto dalle due presidenze per meglio armonizzare alcune iniziative congiunte, per porre le basi per la stesura di vari documenti, incluse alcune lettere a destinatari istituzionali (Ministero, AIFA) e per sgombrare il campo da malintesi ed equivoci che qualche mese fa avevano generato alcune turbolenze.

L’attività si è sviluppata in tutti gli ambiti in cui la SID si muove: scientifico, formativo, divulgativo, politico-sanitario. A proposito di quest’ultimo vanno menzionate le iniziative riguardanti la tutela dell’accesso alle tecnologie (glucometri, microinfusori, sensori del glucosio) e ai farmaci innovativi, grazie alla promozione di rapporti collaborativi e costruttivi con le istituzioni pubbliche (Ministero della Salute, AIFA, AGENAS). In tale contesto vanno ricordati soprattutto l’azione incisiva che ha permesso di ripristinare la rimborsabilità delle incretine orali e iniettabili in associazione con l’insulina, la presa di posizione netta ed efficace, almeno in alcuni contesti, contro improduttive e penalizzanti gare per l’acquisizione di glucometri, la recente richiesta di riconoscimento della diabetologia fra le branche presenti nel nomenclatore delle prestazioni sanitarie. A cavallo fra l’attività politico-sanitaria, quella divulgativa e quella formativa va menzionata la decisione, condivisa con AMD, di produrre con cadenza annuale o biennale un volume sullo stato del diabete in Italia che includa, anche grazie a contributi di rappresentanti delle istituzioni pubbliche, informazioni esaustive sull’organizzazione e l’articolazione della cura per le persone con diabete nel nostro Paese, sulla reale offerta sanitaria nei vari ambiti (es. piede diabetico, microinfusori) e sui risultati assistenziali. La prima edizione sarà disponibile entro l’autunno di quest’anno, idealmente in occasione della Giornata Mondiale del Diabete 2015. In tale periodo sarà pronto anche un nuovo report dell’Osservatorio ARNO Diabete, redatto in collaborazione con il CINECA, che sarà presentato durante uno specifico convegno in calendario a Bologna il 6 Novembre 2015. Da sottolineare che dall’analisi dei dati dell’Osservatorio ARNO sono emerse informazioni sul consumo di risorse che hanno stimolato una serie di iniziative che possono tradursi in una utile spending review in diabetologia. Su questa la SID fornirà a breve una posizione ufficiale. 

In tema di divulgazione una particolare menzione merita il completamente rinnovato sito web societario, ora diventato un vero e proprio portale, ricco di informazioni per i cittadini, le persone con diabete, tutti coloro che operano per la loro cura e anche i ricercatori. Il sito continuerà nei prossimi mesi ad espandersi e per farlo ha bisogno del contributo di tutti i soci. Questo contributo è quindi sollecitato ed è atteso da parte di chi finora non ha contribuito. 

L’offerta formativa è stata ampliata ed è in atto un processo di diversificazione dei fruitori, passando dai soli diabetologi alle altre figure professionali facenti parte del team diabetologico (infermieri, dietisti, podologi, psicologi) ma anche a specialisti di altre discipline, medici di medicina generale, medici delle direzioni sanitarie, farmacisti, ecc. Oltre alla formazione residenziale, talora proposta con nuove modalità didattiche, anche grazie a fruttifere collaborazioni con soggetti esterni, è in fase di rafforzamento il programma di formazione a distanza e verrà riproposta a breve anche una formazione sul campo. Inoltre, è stato completamente ristrutturato il Journal Club che offre ora recensioni della letteratura riguardante tutti gli ambiti della diabetologia. È stimolante svegliarsi al mattino e, accendendo lo smartphone, leggere le ultime novità della ricerca commentate da valenti colleghi. 

L’attività scientifica è proseguita nei grandi studi, tuttora in corso, GENFIEV, MINDIT, NIRAD, RIACE, TOSCA e con il ruolo incessante di SID nel promuovere e sostenere ricerca mediante borse di studio, finanziamenti di progetti individuali e travel grants, concretizzati anche grazie alla sensibilità e al sostegno incondizionato di aziende che hanno fornito importanti risorse economiche. La SID è anche entrata a far parte di una cordata che sta partecipando alle call di Horizon 2020 e, insieme alla Fondazione Diabete Ricerca, sta lanciando numerosi studi di tipo “real world” su vari temi della diabetologia. 

Da ultimo propongo alcune riflessioni su Panorama Diabete. Il format sarà quello consueto, molto improntato alla presentazione e alla discussione degli aspetti clinici della diabetologia seppure nel rigore metodologico peculiare del contesto scientifico. Un format che tanto successo ha riscosso nelle precedenti edizioni. Il programma definitivo sarà presentato fra pochi giorni ma posso anticipare che sarà molto ricco ed interessante. In occasione di Panorama Diabete, a suggellare il principio che il diabete non è curato da un singolo specialista ma da un team di professionisti, ci saranno eventi formativi dedicati agli infermieri, ai dietisti, ai podologi, agli psicologi. Inoltre, negli stessi giorni di Ottobre si terrà un simposio in cui i diabetologi saranno discenti e rappresentanti delle istituzioni pubbliche e delle aziende del settore diabetologico fungeranno da docenti su argomenti di interesse comune. Infine, in quei giorni di Ottobre si terrà a Riccione la Conferenza delle Associazioni delle Persone con Diabete, curato da Diabete Italia, a confermare il fatto che tutti i protagonisti saranno sulla scena a Panorama Diabete.

Chiudo con un saluto affettuoso a tutti e con l’augurio che l’estate porti serenità e un po’ di riposo. Ho l’impressione che se ne abbia tutti un gran bisogno.

Enzo Bonora

Documenti, Vol. 27, N. 2 giugno 2015Parere della Società Italiana di Diabetologia in merito ad eventuali gare per l’acquisizione di materiale (glucometri e relative strisce reattive) per il monitoraggio domiciliare della glicemia

Roma, 24 ottobre 2014

Questo parere è fornito dal Consiglio Direttivo Nazionale della Società Italiana di Diabetologia (SID) dopo una richiesta in tal senso pervenuta da rappresentanti delle Associazioni delle Persone con Diabete operanti in Italia.

La SID sostiene qualsiasi iniziativa che ha come oggetto un contenimento della spesa da parte del Servizio Sanitario Nazionale e delle Regioni se la stessa garantisce i percorsi diagnostici e terapeutici più appropriati per le persone con diabete che vivono in Italia. A tale proposito la SID sottolinea che l’autocontrollo glicemico domiciliare è strumento irrinunciabile essendo esso parte integrante della terapia di tutte le persone con diabete. La SID auspica che in Italia sia concesso gratuitamente alle persone con diabete un numero di strisce per anno adeguato alla specifica condizione clinica: da un centinaio all’anno per i casi trattati in maniera meno complessa fino ad alcune migliaia all’anno per i casi in trattamento insulinico multi-iniettivo o con microinfusore. Ottimale a tale proposito è la scelta operata recentemente nel Veneto, in piena coerenza con le raccomandazioni delle società scientifiche, di identificare una dozzina di condizioni cliniche e di stabilire quante strisce sono necessarie per trattare in maniera appropriata ognuna di esse, rimborsando solo queste, salvo deroghe ben giustificate. La SID auspica che per le strisce per la determinazione della glicemia siano adottati prezzi di rimborso unici e validi in tutto il territorio nazionale, rilevando anche che in alcune regioni o province autonome tali prezzi sono decisamente superiori a quelli definiti in altre regioni. Prezzi più bassi, identici in tutto il Paese per tutti i tipi di strisce tecnologicamente di pari livello e dotazioni adeguate alle varie condizioni cliniche, senza differenze fra una regione e l’altra, possono creare le condizioni per garantire a tutte le persone con diabete che vivono in Italia la disponibilità dello strumento più adatto alla propria condizione clinica e l’accesso immediato all’innovazione tecnologica resasi disponibile. Prezzi di rimborsi unici eviterebbero il ricorso a gare che inevitabilmente comportano numerosi problemi, generano potenziali rischi e configurano probabilmente un aggravio e non una riduzione della spesa, così come illustrato di seguito.

1. Incanalare le prescrizioni verso il glucometro o i pochi glucometri (2-3) che si sono aggiudicati una gara riduce la possibilità di accesso a tutti gli strumenti (ormai non meno di una ventina) ed è noto che gli strumenti hanno caratteristiche spesso molto diverse fra loro e si adattano per questo a specifiche tipologie di pazienti e non ad altri. Strumenti pensati per persone abituate a gestire procedure complesse non sono adatti a persone anziane e/o non avvezze a farlo. Strumenti adatti a chi vuole calcolare il bolo di insulina prandiale non sono adatti a persone che sono in terapia orale e/o con insulina basale. Strumenti che permettono valutazioni aggregate di più misurazioni (media e deviazione standard complessivi o in singoli momenti della giornata, incrementi post-prandiali, trend della glicemia in un particolare periodo di tempo, ecc.) non sono appropriati per persone che, per la loro condizione clinica, eseguono poche misurazioni mensili. Strumenti abbinati a software sofisticati per archiviare e fare analisi dei propri profili glicemici al fine di meglio individuare lo schema insulinico ideale non sono adatti a chi non sa o non vuole per sua scelta sfruttare questa opportunità.

2. Una gara può vedere la partecipazione e l’aggiudicazione da parte di aziende che producono materiale di bassa qualità (è già successo) o la partecipazione alla competizione con materiale non di ultima generazione (è già accaduto), impedendo quindi l’accesso a quello più recente e tecnologicamente più avanzato.

3. L’esito di una gara ha validità pluriennale e quindi è implicito che il materiale che se la aggiudica diventi obsoleto ben prima della successiva gara. Se poi si considera quanto detto al punto 2, non è lontano dalla realtà lo scenario che nel 2020 possano essere utilizzate in molte regioni soprattutto strisce già obsolete nel 2010.

4. La disponibilità di 1-2 tipi di strisce (quelle che si sono aggiudicate la gara) può costringere alla sostituzione di centinaia di migliaia di glucometri senza alcuna necessità clinica ma con l’obbligo di fornire un completo intervento educativo per tutti coloro che hanno dovuto sostituire lo strumento, con sovraccarico di lavoro per infermieri e medici. Un lavoro che corrisponde ad un costo importante: un’ora di lavoro di un infermiere costa al SSN circa 30 euro e un’ora di lavoro di un medico circa 60 euro. Sostituire 1.000.000 di glucometri comporta una spesa per istruire di nuovo i pazienti di non meno di 30 milioni di euro.

5. La sostituzione di un glucometro può generare errori da parte dell’utilizzatore e questo comporta rischi anche importanti: scompenso glicemico o, al contrario, crisi ipoglicemica, eventi temibili e che possono essere fatali. In Italia oltre il 65% delle persone con diabete ha una età superiore a 65 anni e in queste persone (circa 2,5 milioni) l’abilità a gestire strumenti tecnologici (anche a bassa tecnologia) è spesso limitata. È evento molto comune che la persona con diabete impieghi mesi a familiarizzare con un glucometro e un cambiamento di strumento senza motivazioni cliniche sarebbe visto come una indebita imposizione, oltre che un problema nella gestione della malattia. Un cambiamento potrebbe causare la perdita dell’aderenza alla prescrizione terapeutica di eseguire l’autocontrollo glicemico domiciliare e questo potrebbe generare problemi clinici tali da richiedere una chiamata del 118, un accesso al PS o un ricovero, tutti eventi molti costosi (da centinaia a migliaia di euro per evento; un ricovero per ipoglicemia di 5 giorni costa oltre 3 mila euro). Immaginando la comparsa di un evento di questo genere anche solo in 1 paziente su 1000, la spesa generata dalla sostituzione di 1.000.000 glucometri, non sarebbe inferiore a 3 milioni di euro.

6. In considerazione del fatto che gli strumenti più avanzati fanno parte di un sistema che include un software con possibilità di archiviare dati su supporto remoto, il cui utilizzo richiede un supplemento di istruzione e l’acquisizione di una adeguata esperienza da parte del paziente, sostituire un glucometro al giorno d’oggi comporta spesso la sostituzione di un intero sistema di monitoraggio e cura. Inoltre, l’archivio storico con tutte le sue preziose informazioni non potrebbe più essere utilizzato per incompatibilità con il nuovo glucometro. La possibilità di condivisione di dati o di dialogo telematico con il curante potrebbe essere perduta. Tutti gli interventi terapeutici in precedenza indotti dall’utilizzo del software collegato allo strumento in uso potrebbero diventare impraticabili, con conseguente perdita del controllo glicemico.

7. Essendo strumenti terapeutici, il glucometro A e il glucometro B, intrinsecamente diversi, sono assimilabili al farmaco A e al farmaco B, appartenenti a classi terapeutiche diverse. Così come il farmaco A e il farmaco B non sono interscambiabili perché hanno indicazioni diverse, il glucometro A e il glucometro B non dovrebbero essere interscambiabili perché hanno indicazioni, definite dal medico curante, non sovrapponibili. Il principio della continuità terapeutica è certo inviolabile e per questo motivo un glucometro dovrebbe essere sostituito da un altro solo per motivazioni tecniche (rottura) o cliniche (mutata condizione) e non per motivazioni di carattere economico. Sarebbe come se un paziente trattato con il farmaco A con eccellenti risultati fosse trasferito al meno dispendioso farmaco B solo per risparmiare.

8. Per un sempre crescente numero di soggetti viene posta l’indicazione e viene quindi fatta la prescrizione medica di strumenti tecnologicamente avanzati al fine di implementare l’indispensabile conta dei carboidrati per calcolare il bolo dell’insulina da somministrare in occasione del pasto. Questo attiene sia ai diabetici tipo 1 che a quelli tipo 2 trattati con insulina prandiale. L’impossibilità di continuare a usare oppure il mancato accesso a questi strumenti in virtù di una gara che vedesse prevalere strumenti privi di queste caratteristiche determinerebbe un peggioramento o un mancato miglioramento della situazione clinica.

9. In caso di sostituzione forzosa di un glucometro per motivi economici, di chi sarebbe la responsabilità di eventuali conseguenti eventi avversi? Non di certo del medico che è costretto a farlo senza una motivazione clinica e che potrebbe decidere di farsi firmare una liberatoria da parte del paziente per affrancarlo dalla responsabilità di un cambiamento che lui non ritiene giustificato dal punto di vista clinico. La responsabilità ricadrebbe sull’istituzione che ha imposto il cambiamento. Per tutti questi motivi, la SID è fortemente contraria al fatto che nelle Regioni vengano indette gare per la acquisizione di strisce reattive per la determinazione domiciliare della glicemia. SID è invece favorevole alla definizione di tre categorie di strumenti (e strisce) a bassa, media e alta tecnologia. A queste categorie, grazie alla consulenza dei clinici, dovrebbero essere ricondotti tutti gli strumenti attualmente disponibili e quelli che saranno messi sul mercato in futuro (in ogni caso rispondenti alle norme ISO 2013). Per ognuna di queste tre categorie dovrebbe essere individuato un prezzo di rimborso standard, unico su tutto il territorio nazionale, ragionevole per le aziende produttrici e sostenibile per il SSN. In questo modo potrebbe essere consentito l’accesso a tutti gli strumenti rispondenti alle varie esigenze cliniche, garantita l’appropriatezza prescrittiva e salvaguardato il principio di economicità.

 Enzo Bonora 

a nome del Consiglio Direttivo della SID

Introduzione, Rassegna, Vol. 37 n. 1 maggio 2025La disbiosi intestinale e il diabete

Negli ultimi anni, la connessione tra microbiota intestinale e diabete è emersa come un ambito di ricerca innovativo, capace di offrire nuove chiavi di lettura nella compren- sione dei meccanismi che sono alla base dell’insorgenza e della evoluzione delle diverse forme di diabete. L’equilibrio del microbiota sembrerebbe giocare un ruolo importante nella regolazione del metabolismo e del sistema immunitario, e la sua alterazione – nota come disbiosi intestinale – potrebbe influenzare non solo l’insorgenza del diabete ma anche la risposta ai trattamenti farmacologici.

Le tre Rassegne che seguono si propongono di fare il punto sulle evidenze disponibili in letteratura e stimolare, al tempo stesso, il dibattito su certezze, dubbi e prospettive future sul legame tra disbiosi e diabete di tipo 1 e 2.

Rassegna, Vol. 37 n. 1 maggio 2025Microbiota intestinale e diabete mellito di tipo 1: il mimetismo molecolare ed il ruolo della barriera intestinale

Type 1 diabetes is an autoimmune disease resulting from the immune-mediated destruction of insulin-producing beta cells in the pancreas. Recent findings highlight microbiota as a possible contributor to the disease. Gut dysbiosis may lead to increased permeability, microbial antigen translocation and immune dysregulation, promoting pancreas autoimmunity. Mechanisms such as molecular mimicry and metabolic shifts may drive the autoimmune process. Understanding these interactions could pave the way for new therapeutic avenues targeting the microbiota to preserve beta cell mass.

Rassegna, Vol. 37 n. 1 maggio 2025Ruolo del microbiota intestinale nel diabete mellito di tipo 2: nuove prospettive terapeutiche

Recent evidence suggests that intestinal microbiota may have a role in pathogenesis of type 2 diabetes (T2DM), throughout the modulation of glucose homeostasis, insulin sensitivity, and chronic inflammation. Despite some contradictory results, it has been possible to identify several features associated with T2DM, such as a decreased abundance of butyrate producing bacteria and an overall reduced diversity of the intestinal bacterial population. Thus, the possibility that the microbiota may represent a therapeutic target for the treatment of T2DM opens novel and intriguing scenarios.

Rassegna, Vol. 37 n. 1 maggio 2025Microbiota intestinale e farmaci ipoglicemizzanti: la comunicazione che cura

In the world of holobionts the concept of identity has changed: the host organism and its microbiota should be seen as a single genomic, metabolic and functional unit; in this perspective, the microbiota can modulate the bioavailability and efficacy of non-antibiotic drugs, undergoing, vice versa, alterations in terms of bacterial composition. The aim of this review is to explore the intricate relationship between drugs used for the management of type 2 diabetes and the gut microbiota, and how this interaction could contribute to pharmacological efficacy.

Editoriali, Vol. 37 n. 1 maggio 2025Un mondo di obesi

World Obesity Day was celebrated on 4 March, as every year. Established in 2015 by the World Obesity Federation, which involves organisations, associations and individuals. This year’s edition, through the slogan “Changing systems, healthier lives” focuses on the importance of raising awareness among citizens and institutions with the aim of stimulating and supporting practical solutions that help people achieve and maintain a healthy weight and reverse the global obesity crisis.

Aggiornamenti dal mondo della ricerca, Introduzione, Vol. 37 n. 1 maggio 2025Aggiornamenti dal mondo della ricerca

A partire da questo primo numero del 2025 le Rubriche “Journal Club” e “Aggiornamento dalla letteratura” saranno sostituite da una nuova Rubrica, intitolata “Aggiornamenti dal mondo della ricerca”. In questa nuova Rubrica, i redattori dei Journal Club, che la SID pubblicherà da ora in poi con cadenza settimanale condivideranno i loro interessi di ricerca e selezioneranno il JC per loro più interessante pubblicato nei due mesi precedenti all’uscita del numero.

In questo primo numero, troverete i contributi di tre ricercatori che hanno svolto il loro servizio di redattori nel quadriennio 2020-2024 e che terminano ora il loro incarico. A loro e agli altri Redattori uscenti (Cristina Bianchi, Francesca Cinti, Giuseppe Defeudis, Ilaria Dicembrini, Sergio Di Molfetta, Georgia Fousteri, Carla Greco, Alessandro Mattina, Rossella Menghini, Mario Luca Morieri, Roberto Perilli, Massimiliano Petrelli, Elisabetta Torlone, Domenico Tricò) vanno i ringraziamenti di tutta la SID.

 

  • Federico Boscari
  • Danila Capoccia
  • Martina Vitale

Aggiornamenti dal mondo della ricerca, Vol. 37 n. 1 maggio 2025Aggiornamenti dal mondo della ricerca

A partire da questo primo numero del 2025 le Rubriche “Journal Club” e “Aggiornamento dalla letteratura” saranno sostituite da una nuova Rubrica, intitolata “Aggiornamenti dal mondo della ricerca”. In questa nuova Rubrica, i redattori dei Journal Club, che la SID pubblicherà da ora in poi con cadenza settimanale condivideranno i loro interessi di ricerca e selezioneranno il JC per loro più interessante pubblicato nei due mesi precedenti all’uscita del numero.

In questo primo numero, troverete i contributi di tre ricercatori che hanno svolto il loro servizio di redattori nel quadriennio 2020-2024 e che terminano ora il loro incarico. A loro e agli altri Redattori uscenti (Cristina Bianchi, Francesca Cinti, Giuseppe Defeudis, Ilaria Dicembrini, Sergio Di Molfetta, Georgia Fousteri, Carla Greco, Alessandro Mattina, Rossella Menghini, Mario Luca Morieri, Roberto Perilli, Massimiliano Petrelli, Elisabetta Torlone, Domenico Tricò) vanno i ringraziamenti di tutta la SID.

 

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In questo primo numero, troverete i contributi di tre ricercatori che hanno svolto il loro servizio di redattori nel quadriennio 2020-2024 e che terminano ora il loro incarico. A loro e agli altri Redattori uscenti (Cristina Bianchi, Francesca Cinti, Giuseppe Defeudis, Ilaria Dicembrini, Sergio Di Molfetta, Georgia Fousteri, Carla Greco, Alessandro Mattina, Rossella Menghini, Mario Luca Morieri, Roberto Perilli, Massimiliano Petrelli, Elisabetta Torlone, Domenico Tricò) vanno i ringraziamenti di tutta la SID.

 

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A partire da questo primo numero del 2025 le Rubriche “Journal Club” e “Aggiornamento dalla letteratura” saranno sostituite da una nuova Rubrica, intitolata “Aggiornamenti dal mondo della ricerca”. In questa nuova Rubrica, i redattori dei Journal Club, che la SID pubblicherà da ora in poi con cadenza settimanale condivideranno i loro interessi di ricerca e selezioneranno il JC per loro più interessante pubblicato nei due mesi precedenti all’uscita del numero.

In questo primo numero, troverete i contributi di tre ricercatori che hanno svolto il loro servizio di redattori nel quadriennio 2020-2024 e che terminano ora il loro incarico. A loro e agli altri Redattori uscenti (Cristina Bianchi, Francesca Cinti, Giuseppe Defeudis, Ilaria Dicembrini, Sergio Di Molfetta, Georgia Fousteri, Carla Greco, Alessandro Mattina, Rossella Menghini, Mario Luca Morieri, Roberto Perilli, Massimiliano Petrelli, Elisabetta Torlone, Domenico Tricò) vanno i ringraziamenti di tutta la SID.

 

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Medicina Traslazionale, Vol. 37 n. 1 maggio 2025Intolleranza allo sforzo nel diabete di tipo 2: diagnosi, rilevanza clinica, fisiopatologia e sviluppi futuri di un sintomo “trascurato”

Effort intolerance is common among patients with type 2 diabetes, wherein it predicts the development of heart failure. Difficult to assess subjectively, it can be confirmed and quantified with cardiopulmonary exercise testing (CPET), in which oxygen consumption (VO2) and a multi-organ study of exercise physiology can identify the determinants of effort intolerance and estimate the risk of progression to overt heart failure. Diabetes is independently associated with an early reduction in VO2, which is further worsened by obesity and diabetes-related complications, with a complex and still unclear pathophysiology. Despite its diagnostic and prognostic value, current guidelines do not recognize effort intolerance as a condition to be identified and treated in patients with diabetes, thus leaving a diagnostic and preventive gap. Identifying patients with reduced VO2 and a higher cardiovascular risk is crucial in current diabetology, where the latest medications have been shown to slow the progression toward heart failure.
In this article, we will explore the CPET methodology and the main indices of exercise capacity, focusing on the practical utility of this method in patients with type 2 diabetes for cardiovascular prevention, particularly heart failure. Additionally, we will provide updates on current and future research applications to prevent heart failure in patients with diabetes.

Aggiornamento Clinico, Vol. 37 n. 1 maggio 2025Latent Autoimmune Diabetes in Adults (LADA): quando sospettarlo e come trattarlo?

We report the clinical case of a patient with obesity and an initial diagnosis of type 2 diabetes with poor beta-cell reserve, hospitalized for diabetic ketoacidosis. The evaluation of diabetic autoimmunity during the hospitalization led to the diagnosis of Latent Autoimmune Diabetes in Adults (LADA), with a subsequent adjustment of pharmacological therapy by initiating insulin with a basal-bolus regimen. During outpatient visits in the following months, the introduction of Metformin and the use of flash glucose monitoring (FSG) led to a progressive improvement in glycemic control. However, the almost replacement insulin therapy was associated with a significant weight gain. Consequently, an incretin-based drug was introduced in combination with basal insulin, which allowed for the maintenance of glycemic control within target range and a reversal of the weight gain trend up to the most recent visit. The previous suspension of insulin therapy, likely the precipitating event of the diabetic ketoacidosis, highlights the importance of an early diagnosis of LADA for a correct pharmacological management of the disease. The diagnosis itself may be often challenging and concomitant factors, such as obesity, may be misleading in the correct assessment of this pathology. Moreover, the phenotyping of the patient with LADA through the measurement of autoantibodies and the weight management have a key role to ensure a good management of the disease.

Rassegna, Vol. 36 n. 4 dicembre 2024Sistemi Fai Da Te (‘Do It Yourself’). Position Statement AMD SID SIEDP elaborato dal gruppo di lavoro DIY

This document aims to clarify the position of scientific societies and associations of people with diabetes regarding the use of Do It Yourself (DIY) software and algorithms approved only by the FDA, but not yet by the European/Italian regulatory agency. DIY systems are already used in Italy and technical support is offered by web community, with important medical-legal issues. The document describes most used technologies and briefly illustrates different algorithms; a paragraph has been inserted to clarify the medical-legal issues linked to the use of these systems with particular focus on Italian legal context. Finally, we reported a survey proposed to DIY technologies users that clearly shows participants’ satisfaction with DIY systems.

Rassegna, Vol. 36 n. 4 dicembre 2024Impatto degli agonisti del recettore del GLP-1 sulla funzionalità tiroidea: una revisione della letteratura degli effetti sul volume tiroideo, sul rischio di neoplasie e sui livelli di TSH

The increasing utilization of Glucagon-like Peptide-1 receptor agonists (GLP-1 RAs) in managing type 2 diabetes mellitus has raised interest regarding their impact on thyroid function. In fact, while these agents are well known for their efficacy in glycemic control and weight management, their association with thyroid disorders requires clarification due to the complex interplay between thyroid hormones and metabolic pathways. Thyroid dysfunction commonly co-occurs with metabolic conditions such as diabetes and obesity, suggesting a profound interconnection between these systems. This review aims to contribute to a deeper understanding of the interaction between GLP-1 RAs and thyroid dysfunction and to clarify the safety of GLP-1 RAs in diabetic patients with thyroid disorders. By synthesizing existing evidence, this review highlights that, despite various studies exploring this topic, current evidence is inconclusive, with conflicting results. It is important to note that these drugs are relatively recent, and longer-term studies with larger sample sizes are likely needed to draw clearer conclusions. Currently, no existing guidelines provide definitive directions on this clinical issue; however, it is advisable to include thyroid function tests in the routine screening of diabetic patients, particularly those treated with GLP-1 Ras, with the goal of optimizing patient care and management.

Editoriali, Vol. 36 n. 4 dicembre 2024Diabete e cancro: un binomio pericoloso. Il ruolo del “diabeto-oncologo”

Diabetes mellitus is a rising global health issue, significantly impacting patient quality of life and survival. T2DM is associated with an elevated risk of various malignancies, including pancreatic, hepatic, colorectal, breast, and bladder cancers. The relationship between diabetes and cancer is bidirectional, with cancer treatments potentially inducing diabetes onset. The management of oncological patients with diabetes requires stringent glucose monitoring and a multidisciplinary approach involving both oncologists and endocrinologists to optimize therapeutic outcomes and enhance quality of life.

Aggiornamenti in tema di obesità, Vol. 36 n. 4 dicembre 2024Il diabete dopo chirurgia bariatrica: non un vero fallimento

Bariatric surgery is a well-established therapeutic strategy for the treatment of obesity and type 2 diabetes mellitus (T2DM). However, some patients do not achieve the expected benefits, such as the remission of T2DM or experience a relapse of the disease sometime after the intervention. This article aims to explore the topic of diabetes after bariatric surgery by analyzing the possible causes of the lack of remission, the clinical characteristics of these patients, and the most effective therapeutic strategies for managing this condition.

Medicina Traslazionale, Vol. 36 n. 4 dicembre 2024Strategie di targeting farmacologico delle beta-cellule pancreatiche per la terapia del diabete mellito di tipo 2

Targeted drug delivery to pancreatic beta-cells could represent a promising therapeutic option for the treatment of type 2 diabetes (T2D), as it can improve the efficacy of a drug and reduce the required doses and side effects. We will discuss strategies to target pancreatic beta-cells for the treatment of T2D, describing the possibility of inducing drug expression specifically in beta-cells, the available drug carriers, the peptides that can be used for active targeting, and the most suitable routes of administration to direct a drug to beta-cells.

Rassegna, Vol. 36 n. 3 ottobre 2024Farmaci innovativi per ridurre il colesterolo LDL: una nuova era nel campo delle dislipidemie

Over the past decade, the therapeutic landscape of cholesterol-lowering drugs has rapidly expanded to address the limitations of current therapies, the failure to achieve LDL-C targets, and the need to reduce cardiovascular residual risk. Actually, the innovative cholesterol-lowering drugs available can act on new metabolic pathways involved in LDL-C metabolism. These drugs include enzyme inhibitors, peptides, molecules capable of influencing protein synthesis or gene in the form of antisense oligonucleotides or short interfering RNA, gene therapy, and vaccines.

Rassegna, Vol. 36 n. 3 ottobre 2024Alla scoperta del “Nuovo Mondo”: le insuline basali settimanali

Insulin remains a necessary, effective, and safe therapeutic option today, especially in specific clinical conditions, even in type 2 diabetes. Our country is approaching a new era in the history of insulin. We are indeed close to the availability of the first weekly basal insulin formulations. The AMD annals present a unique chance to evaluate the evolution of pharmacological therapies for diabetes in recent years. The AMD annals confirm that in 2023 still more than 32% of the population with type 2 diabetes in Italy was treated with insulin, and more than 97% of subjects were treated with basal insulin. The appropriate prescription of insulin is hindered by numerous obstacles, resulting in therapeutic inertia. Among these, the non-acceptance of daily injection therapy and the difficulty in adherence justify the rationale for developing weekly basal insulin Among the weekly basal insulins in development, icodec and efsitora are the closest to being introduced into our clinical practice. The development of new biotechnological approaches has resulted in the development of insulins with a half-life of 8 and 17 days for icodec and efsitora, respectively. Icodec and efsitora, in the QWINT and ONWARDS phase 3 programs, have been shown to be effective in achieving primary and secondary efficacy endpoints. The two weekly basal insulins have shown that in the context of an oral basal regimen for people with type 2 diabetes, the risk of hypoglycemia is not different from that of daily basal insulins In studies in type 1 diabetes and in people with type 2 diabetes on basal bolus insulin therapy, the risk of hypoglycemia was found to be higher for new weekly basal insulins than for daily basal insulins, bringing up the need for more research and possibly a different prescribing approach for basal weekly insulins in this population. The reduction in the number of injections results in patients being more satisfied with the treatment, this could result in a significant improvement in quality of life and an increase in acceptance and adherence to prescribed treatment, and finally, it responds to the urgent need to counter therapeutic inertia in the care of people with diabetes.

Editoriali, Vol. 36 n. 3 ottobre 2024Sempre più in basso: l’evoluzione nel tempo dei target per il colesterolo LDL nel diabete

The reduction of LDL cholesterol is associated with a reduction in cardiovascular morbidity and mortality, with no apparent threshold. The availability of new effective cholesterol-lowering drugs has induced Scientific Societies to recommend much lower targets for LDL cholesterol. Targets are differentiated on the basis of cardiovascular risk (the higher the risk, the lower the target). However, the determination of actual risk levels is problematic, particularly in the elderly. Clinical judgement is needed to adapt recommendations and identify proper targets in individual patients.

Aggiornamenti in tema di obesità, Vol. 36 n. 3 ottobre 2024L’Associazione Europea per lo Studio dell’Obesità (EASO) propone un nuovo schema per la diagnosi, la stadiazione ed il trattamento dell’obesità nell’adulto

Obesity is defined as chronic disease process. However, current guidelines for obesity are not aligned sufficiently with those adopted for other chronic diseases. The diagnosis of obesity is based solely on BMI values, not reflecting the role of adipose tissue distribution and function in the severity of the disease. Indications for using the different therapeutic approaches now available for obesity management remain mostly based on anthropometric measurements, rather than on a complete clinical evaluation. This contrast with other chronic diseases, for which therapeutic targets are set, and the choice of the treatment is based on the probability of reaching the target, with adequate and prompt treatment intensification if needed. To stimulate the development of clinical guidelines for obesity more aligned with those already in place for other chronic diseases, the European Association for the Study of Obesity (EASO) conducted a consensus process to propose a new framework for the diagnosis, staging and management of obesity in adults.

Medicina Traslazionale, Vol. 36 n. 3 ottobre 2024Una finestra aperta sulla disfunzione endoteliale: il modello HUVEC

Type 2 diabetes mellitus is a prevalent chronic disease globally, with complications such as retinopathy, nephropathy, neuropathy, and cardiovascular disease being major causes of morbidity and mortality. Endothelial dysfunction is a central factor in these complications. Human umbilical vein endothelial cells (HUVEC) serve as a valuable in vitro model within translational research, enabling detailed investigation of endothelial dysfunction and evaluation of therapeutic interventions. HUVEC-based studies bridge basic science and clinical applications, offering a reproducible and accessible model that closely mimics human vascular biology, making them instrumental in developing targeted therapies for cardiovascular complications in diabetes.

Aggiornamento Clinico, Vol. 36 n. 3 ottobre 2024Un insolito tipo di diabete “non 1” e “non 2”

Type 3c diabetes mellitus (T3cDM) is a secondary form of diabetes caused by pancreatic disease, such as chronic pancreatitis, that impairs insulin and glucagon secretion and results in poor glycemic control. Often misdiagnosed as type 2 diabetes, this pancreatic diabetes requires specific management due to elevated hemoglobin A1c levels, early insulin requirements, and increased risk of hypoglycemia. This case report discusses a 24-year-old man with hereditary chronic pancreatitis associated with the PRSS1 mutation, without typical symp­toms of exocrine pancreatic insufficiency, who presented with early insulin therapy and increased glycemic variability. The complexity of diagnosing this type of diabetes highlights the importance of diabetes screening in patients with chronic pancreatitis and the risk of inappropriate diagnosis and medical treatment.

Rassegna, Vol. 36 n. 2 luglio 2024Lo screening del diabete di tipo 1 in Italia, il progetto propedeutico e le implicazioni pratiche

Type 1 diabetes (T1D) is a common and serious disease that affects children, adolescents, and young adults. Diagnosis is often with diabetic ketoacidosis (DKA), which poses serious health risks. Autoantibody studies have shown that presymptomatic stages can be identified before clinical diagnosis. Screening for autoantibodies in the general population could help reduce and prevent DKA. This review focuses on Italian law 130/2023 on population screening of T1D.

Rassegna, Vol. 36 n. 2 luglio 2024Alimenti e prevenzione delle malattie cardiovascolari

We review the evidence for food choices aimed at reducing cardiovascular disease (CVD). Low consumption of red meat, processed meat, and salt and increased intake of plant-based foods – whole grains, fruits, vegetables, legumes, and nuts – are linked with reduced CV risk. The same applies for the replacement of animal and tropical fats with olive oil and polyunsaturated fat rich oils. Moderate consumption of wine, coffee and tea is associated with a reduced CV risk, whereas soft drinks substantially increase CV risk. New data support the replacement of high glycemic index (GI) foods with whole grains and low GI foods, and a moderate consumption of fermented dairy as appropriate choices for the reduction of CVD.

Editoriali, Vol. 36 n. 2 luglio 2024I trigliceridi come fattore di rischio cardiovascolare

Triglycerides and cardiovascular prevention have become increasingly important, especially in diabetic patients who continue to have a higher cardiovascular risk compared to the general population. Elevated triglycerides, part of the typical “diabetic dyslipidemia”, are often under-recognized but play a crucial role in cardiovascular risk. Treatments focusing on triglycerides as fenofibrate and omega-3 fatty acids, particularly Icosapent Ethyl (IPE), have shown to reduce cardiovascular events in well-selected patients. This review addressed how and why it is important to consider hypertriglyceridemia in cardiovascular prevention among patients with diabetes.

Aggiornamenti in tema di obesità, Vol. 36 n. 2 luglio 2024Lipodistrofie: quando magro non è sinonimo di metabolicamente sano

Lipodystrophy syndromes are rare, heterogeneous disorders with significant health impacts, compromising quality of life. Characterized by complete or partial adipose tissue deficiency, either congenital or acquired, they are often associated with low serum leptin levels and severe metabolic abnormalities like diabetes mellitus and dyslipidemia. Diagnosis is challenging due to phenotypic variability and low prevalence. Management requires a multidisciplinary approach, including lifestyle changes and may necessitate leptin replacement therapy.

Medicina Traslazionale, Vol. 36 n. 2 luglio 2024Medicina rigenerativa e diabete di tipo 1: i progressi della bioingegneria applicati alla sostituzione della funzione beta-cellulare

Intrahepatic islet transplantation holds promise for T1D treatment, yet faces challenges like inflammatory storms and graft revascularization delays. Endocrine pancreas bioengineering, especially with encapsulation technologies, aims to recreate vascular and endocrine compartments ex vivo to generate a functional device for successful in vivo application. This review explores the synergy of diverse encapsulation techniques and alternative cell sources in crafting a functional vascularized endocrine scaffold.

Aggiornamento in tema di tecnologie, Vol. 36 n. 2 luglio 2024Smartwatch, activity tracker e salute nella persona con diabete

For people with diabetes, technological development represents an important opportunity to optimize therapeutic outcomes through an approach aimed at improving the quality of physical activity, exercise, and sleep, while combating sedentary behavior. However, this approach requires adequate training of members of the health care team and includes, in addition to knowledge of the dimensions of the aforementioned behavioral variables, an understanding of the dynamics of change associated with them. It is also crucial not to overlook the importance of active patient participation and the selection of appropriate tools and equipment.

Rassegna, Vol. 36 n. 1 maggio 2024La strana coppia

Glucagon assays employing specific radioimmunoassay (RIA) techniques are now widely used to characterize pathologic conditions where the effect of the excess or deficiency of glucagon on insulin actions might play a role. Glucagon excess counteracts the action of insulin on glucose metabolism by stimulating glycogenolysis and gluconeogenesis. In diabetes mellitus, hyperglycaemia is the consequence of the glycogenolytic and gluconeogenic effects of glucagon excess occurring in the setting of a relative insulin deficiency (i.e. Type 2 diabetes), whereas excess of glucagon and absent insulin levels are typical features of diabetic ketoacidosis. Although plasma glucagon levels of persons with diabetes are usually increased relative to the prevailing plasma glucose concentrations, it is a paradox that in those patients glucagon levels fail to rise when hypoglycaemia develops. Since glucagon release is considered the primary defence against insulin-induced hypoglycaemia, the defective response of glucagon to hypoglycaemia may favour the development of severe hypoglycaemia. Such defective response to hypoglycaemia in diabetes can be regarded as a condition of selective glucagon deficiency the mechanisms of which remain to be elucidated. It is expected that drugs that are able to reduce glucagon secretion in concert with strategies directed to recover glucagon secretion to hypoglycaemia might contribute to improve the overall glycaemic control in diabetes.

Rassegna, Vol. 36 n. 1 maggio 2024Linee guida per la gestione del paziente adulto con diabete o con iperglicemia ricoverato in setting clinico non critico

Background/aim: This editorial is aimed at providing a reference for the management of adult patients with diabetes or hyperglycemia hospitalized in a non-critical clinical setting. Methods and results: The Italian guidelines have recently been published (https://www.iss.it/-/snlg-gestione-paziente-adulto-con-diabete-setting-non-critico) developed following the GRADE method by a panel nominated by Società Italiana di Medicina Interna, Associazione Medici Diabetologi, Società Italiana di Diabetologia, Federazione Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti, Società Italiana di Gerontologia e Geriatria e Associazione Nazionale Infermieri di Medicina. Conclusions: The recommendations are conceived as indications for healthcare professionals responsible for diabetes care in non-critical clinical settings, taking into account primarily the clinical needs of people with diabetes and secondarily the organization of the healthcare system

Editoriale, Vol. 36 n. 1 maggio 2024Il paziente diabetico di tipo 2 con insufficienza renale cronica: le raccomandazioni delle linee guida italiane

Background/aim: This editorial is aimed at providing a reference for the pharmacological treatment in patients with type 2 diabetes and glomerul filtration rate (eGFR)<60 ml/min, as recommended by the new Italian guidelines for the treatment of type 2 diabetes and its 2023-Update. Methods and results: the present paper revised the recently published Italian guidelines for the treatment of type 2 diabetes (outpatients) and its update, either in primary care or specialist referral. The guideline has been developed following the methods described in the Manual of the National Guideline System (http://www.snlg-iss.it) by a panel nominated by the Società Italiana di Diabetologia (SID) and Associazione Medici Diabetologi (AMD).
Available literature on nutritional therapy showed a greater efficacy of SGLT-2 inhibitors (SGLT-2i) in reducing the risk of incident micro and macrovascular complications in patients with chronic renal disease. As second-line treatment, metformin and GLP-1 receptor agonists (GLP-1RA) are to be preferred in comparison with other molecules. Insulin-secretagogues are not indicated for the treatment of patients with type 2 diabetes, including those with renal insufficiency. Conclusions: The present paper illustrates the recommendations of the Italian guidelines (and its 2023-update) for the treatment of type 2 diabetic patients with eGFR<60 ml/min. In synthesis, the panel suggests SGLT-2i as first line therapy and metformin and GLP-1RA as second-line options. The other glucose-lowering agents should be considered only as third-line treatments. Insulin-secretagogues are no more indicated as therapeutic option for the treatment of patients with type 2 diabetes.

Aggiornamenti in tema di obesità, Vol. 36 n. 1 maggio 2024Obesità: una malattia recidivante, anche dopo trattamento chirurgico

Obesity is a complex, chronic, and relapsing disease. It’s a major risk factor for numerous non-communicable illnesses, such as type 2 diabetes, cardiovascular disease, and cancer. Bariatric surgery remains the most effective treatment for obesity. However, even after surgery, some patients struggle with weight regain or insufficient weight loss. This article explores the reasons behind a poor response to bariatric surgery and examines current and emerging treatment options for this persistent health concern.

Medicina Traslazionale, Vol. 36 n. 1 maggio 2024Attivatori della glucochinasi: nuovo target per il trattamento del diabete mellito di tipo 2?

Several factors contribute to the development of hyperglycemia in type 2 diabetes mellitus, especially the increase of hepatic gluconeogenesis and the insulin secretion and sensitivity. The glucokinase activators (GKAs) act on these pathogenetic mechanisms by promoting glucose metabolism, representing a new potential class of drugs able to regulate glycemia and enhance β-cell function.
This review reports the current literature about the mechanisms of action of these new-generation GKAs and assess their efficacy and safety in treating T2DM based on preclinical studies and clinical trials.

Aggiornamento Clinico, Vol. 36 n. 1 maggio 2024Diabete autoimmune dell’adulto trattato con Semaglutide: un caso clinico con follow-up quinquennale e valutazione periodica della funzionalità beta-cellulare

Late Autoimmune Diabetes of Adult (LADA) is a forme of autoimmune diabetes that typically occurs in adulthood and has intermediate characteristics between T1D (insulin dependency) and T2D (overweight, late age of onset). However recently a subclassification of LADA has been proposed based on age of onset, level of C‐peptide, body weight and presence of Autoantibodies to customize the patient treatment. In this paper we expose an interesting case of a young woman with autoimmune diabetes (T1DE4) early treatened with Glucagon Like Peptide Receptor Agonist (Semaglutide) showing the effectiveness in maintaining long term good glycemic control and preservation of beta cell-function over 5 years observation period.

Rassegna, Vol. 35 n. 4 dicembre 2023Update sulla malattia renale diabetica (DKD): focus sulla DKD non albuminurica e il rischio cardiovascolare

The classic description of diabetic kidney disease (DKD) involves progressive stages of glomerular hyperfiltration, microalbuminuria, and a decline in the estimated glomerular filtration rate (eGFR). However, large studies have revealed that eGFR decline may also occur independently from development of albuminuria. This concept led to the identification of a new phenotype: non-albuminuric DKD, whose pathogenesis is still unknown and data in literature are still controversial. This review is focused on cardiovascular risk profile and therapeutical implication of this new DKD phenotype.

Rassegna, Vol. 35 n. 4 dicembre 2023Il ruolo dello svuotamento gastrico nell’omeostasi e nella controregolazione glucidica

Maintenance of plasma glucose (PG) homeostasis is accomplished thanks to a complex network system. Even a minor fall in PG may activate multiple neuroendocrine actions promoting hierarchical responses, to prevent and ultimately recover hypoglycemia, primarily neuroglycopenia. Among these responses, gastric emptying (GE) plays an important role by coordinated mechanisms which regulate transit and absorption of nutrients through the small intestine. A bidirectional relationship between GE and glycemia has been established: GE may explain the up to 30-40% variance in glycemic response following a carbohydrate-rich meal. In addition, acute and chronic hyperglycemia induce deceleration of GE after meals. Hypoglycemia accelerates GE, in order to speed up carbohydrate absorption, but its role in counterregulation has been poorly investigated, although it was recognized shortly after the initial use of insulin in human.

Editoriale, Vol. 35 n. 4 dicembre 2023Indicazioni cliniche sull’uso della metformina in gravidanza e nel periodo periconcezionale

The aim of this editorial is to give some practical guidance drawn from the evidence-based literature on the use of metformin in pregnancy and in the periconceptional period for different health conditions, such as overweight and obesity, gestational diabetes, type 2 diabetes mellitus, polycystic ovary syndrome and in women undergoing assisted reproductive technology. Metformin use in pregnancy is still a controversial topic particularly because it can cross the human placenta. Therefore, caution is needed since many long-term effects on the offspring of mothers treated with metformin during pregnancy are not yet fully known.

Aggiornamenti in tema di obesità, Vol. 35 n. 4 dicembre 2023La medicina cardiometabolica nell’obesità

The rising prevalence of obesity worldwide has become a significant health issue, particularly as a key risk factor for cardiovascular disease (CVD). Obesity is linked to various cardiac complications, such as coronary artery disease, heart failure, and an increased risk of sudden cardiac events. It also contributes to other cardiovascular risk factors like dyslipidemia, type 2 diabetes, hypertension, and sleep disorders, heightening the risk of CVD. Understanding the pathophysiology connecting obesity and CVD is essential for effective treatment in obese patients. This includes considering adipose tissue dysfunction, chronic inflammation, immune dysregulation, and changes in the gut microbiome.
Recent European Society of Cardiology (ESC) guidelines highlight the critical need to diagnose and treat obesity to prevent CVD. The complex interplay between obesity and CVD presents challenges in clinical practice: obesity can hinder precise CVD diagnosis and necessitates careful tailoring of pharmacological treatments and cardiac procedures. It’s imperative for diabetologists to consider the impact of excess weight in improving cardiometabolic outcomes for those with obesity. This article aims to clarify controversial aspects of managing heart disease in patients with overweight or obesity and reviews evidence on cardiometabolic outcomes from current weight management interventions.

Medicina Traslazionale, Vol. 35 n. 4 dicembre 2023La rigenerazione del miocardio nello scompenso cardiaco: ieri, oggi e domani

Heart failure is the leading cause of death worldwide, due to the limited capacity of the adult heart to regenerate. Today, the treatment of heart failure is based on the use of devices, pharmacological therapy of symptoms, and heart transplantation. However, these approaches do not represent a long-term solution and the availability of heart donors is inadequate. For this reason, there is great interest in regenerative medicine to treat heart failure. This review summarizes primary strategies of cardiac regenerative medicine, their present status, and future perspectives and challenges.

Aggiornamento in tema di tecnologie, Vol. 35 n. 4 dicembre 2023Intelligenza Artificiale per la cura del diabete mellito: opportunità e prospettive future

Diabetes mellitus is globally prevalent, with the International Diabetes Federation predicting 783 million cases by 2045. Type 2 diabetes (T2DM) is the seventh leading cause of death and poses a significant economic burden on global healthcare, demanding innovative approaches amid resource constraints. Moreover, the increasing volume of data requires advanced computational tools for analysis and therapeutic decision support. Digital technologies, particularly artificial intelligence (AI), offer promising solutions. AI, capable of complex tasks like reasoning and language recognition, leverages digitalization in diabetes care, handling electronic health records, imaging diagnostics, and laboratory data. Machine learning, an advanced form of AI, outperforms traditional data analysis by automatically identifying patterns and generating predictions without specific programming. Emerging technologies utilizing natural language processing and machine learning accelerate the digital transformation, enhancing cognitive capabilities. AI applications in diabetes span screening, classification, and therapy management.
Predictive models utilizing machine learning algorithms achieve high accuracy in early diabetes risk identification and aids in understanding T2DM heterogeneity, crucial for precision medicine initiatives. Diagnostic AI tools, particularly for retinopathy, neuropathy, and diabetic foot, enhance accessibility and clinical decision-making. AI’s role extends to predicting and preventing complications, such as ulcers and hypoglycemic events. Challenges include data privacy concerns, algorithmic bias, and the need for transparent decision-making processes. Rigorous optimization of AI data inputs is crucial to avoid misleading outputs. While AI offers tremendous benefits, ethical considerations, regulatory frameworks, and human oversight remain critical for responsible and effective implementation in diabetes care.