L’attività cellula specifica del Empagliflozin regola l’infiammazione nei cardiomiociti umani

Introduzione: L’infiammazione miocardica è uno dei primi eventi che si verifica nella cardiomiopatia diabetica, svolgendo un ruolo chiave nello sviluppo dell’insufficienza cardiaca. Studi recenti hanno dimostrato che Empagliflozin (Empa), inibitore del cotrasportatore sodio-glucosio di tipo 2, ha un effetto cardioprotettivo. Il meccanismo alla base è ancora sconosciuto ed è indipendente dal controllo glicemico. Considerato il loro ruolo chiave dell’infiammazione nella disfunzione miocardica (fibrosi e rimodellamento anomalo dei cardiomiociti), la chemochina CXCL10 e le Interleuchine 6 ed 8 potrebbero essere dei validi target molecolari per il controllo delle cardiomiopatie. Scopo e metodi: Lo scopo di questo lavoro è studiare l’effetto di Empa in cardiomiociti umani valutando il rilascio delle citochine pro-infiammatorie CXCL10, IL-6 ed IL-8 indotto da IFNγ+TNFα. Inoltre, sono stati analizzati i livelli della proteina pSTAT-1, effettore a valle del signaling Jak/Stat per comprendere la via di segnalazione bersaglio di Empa. Risultati: Empa nei cardiomiociti umani determina una riduzione dose-dipendente e significativa dei livelli di CXCL10, mentre non IL-6 ed IL-8 variano. In cellule muscoloscheletriche umane usate per confronto Empa non modula il rilascio di queste chemochine. Inoltre, anche la proteina pSTAT subisce una significativa downregolazione in seguito al trattamento con Empa nei cardiomiociti umani e non nelle cellule muscolo-scheletriche. Conclusioni: Questi dati preliminari dimostrano un effetto specifico di Empa dipendente dalla cellula bersaglio, suggerendo meccanismi antinfiammatori e cardio-protettivi di questo composto attraverso la downregolazione della via di segnalazione Jak/Stat associata alla riduzione del rilascio di CXCL10. CXCL10 è correlato al rimodellamento del cardiomiocita quindi ulteriori studi meritano di essere condotti per far luce su questi meccanismi.