Vecchio a chi? La nostra esperienza con SGLT-2 inibitori e anziani

Introduzione: la prevalenza del diabete mellito tipo 2 aumenta con l’età. Questa conseguenza dell’aumentata aspettativa di vita nel mondo moderno ha reso necessario affrontare il binomio anziani e diabete; il dibattito più vivo riguarda l’ottimizzazione della terapia, resa difficile dall’assenza di trials clinici in questa popolazione. Il nostro studio ha l’obiettivo di valutare l’uso degli inibitori di SGLT-2 nei soggetti anziani. Materiali e Metodi: Il nostro è uno studio retrospettivo osservazionale, condotto su un campione di pazienti con DM 2 ed con più di 65 aa, in terapia con SGLT-2i, afferenti al CAD dell’IDR S. Margherita di Pavia. Si è ricorso al database MyStar Connect, lanciando una ricerca con i parametri data di nascita <=1/11/1942 e terapia con SGLT-2i. Sono stati raccolti i dati anagrafici e clinici al T0, inizio della terapia, e al T1, ultima visita presso il nostro CAD. Parametri di esclusione: pazienti con solo T0 o con switch terapeutico. Risultati: dei 68 pazienti, 49 (31M) presentavano i caratteri di inclusione. Al T0 l’età media era di 70,12±4,47aa, la durata media di malattia di 13,86±8,74aa, l’emoglobina glicata media di 7,91±1,15%, l’eGFR medio (MDRD) di 87,1±18,7 mL/min/1.73m2, il BMI medio di 30,45±5,1kg/m2. Al T1, dopo mediamente 17,55±8,63 mesi, l’emoglobina glicata media era di 7,12±0,8%, l’eGFR medio di 85,15±22,72 mL/min/1.73m2, il BMI medio di 29,12±5,03 Kg/m2. I pazienti assumevano empagliflozin, dapagliflozin e canagliflozin rispettivamente per il 44,9%, 40,8% e 14,3%. Nei soggetti in terapia insulinica si è verificato un incremento delle unità medie somministrate al T0 e al T1 (26 vs 30 UI). Conclusioni: i glicosurici, scelti di preferenza nel paziente anziano non a target e sovrappeso/obeso, si sono mostrati efficaci in questa popolazione, con riduzione dell’emoglobina glicata significativa e del BMI, il filtrato glomerulare è rimasto quasi stabile. Negativo è il dato dell’incremento delle unità insuliniche, probabilmente per la storia naturale di esaurimento della riserva fisiologica. Il limite di questo studio è l’assenza di dati di drop-out terapeutico, per la sua natura di ricerca su soggetti all’attivo in terapia glicosurica.