Ruolo dell’obesità moderata e severa nel danno endoteliale in presenza/assenza di diabete

Introduzione: l’endotelio è un organo autocrino e paracrino, produce numerosi mediatori chimici tra cui l’ossido nitrico (NO) (Anderson TJ 2003).
La disfunzione endoteliale, determinata dalla ridotta produzione di NO, è considerata un marcatore surrogato di aterosclerosi subclinica ed un fattore di rischio indipendente di eventi cardiovascolari (Lupoli 2016). L’obesità si associa alla riduzione della funzione endoteliale, poco si sa del ruolo dell’obesità severa per se rispetto alle complicanze associate, soprattutto il diabete mellito tipo 2 (DM2). Obiettivo: valutare l’entità del danno endoteliale ed aterosclerotico in pazienti affetti da obesità severa con e senza DM2. Pazienti e Metodi: 10 pazienti obesi diabetici (Gruppo A: età 53,1±4,6 anni; BMI 47,4 ±11,0 kg/m²), 12  pazienti obesi con BMI compreso tra 35 e 40 Kg/m2 non diabetici (Gruppo B:  età 44,6±6,9 anni; BMI 38,0 ±0,8 kg/m²) e 20 pazienti obesi con BMI > 40 kg/m2 (Gruppo C: età 43,8±6,3 anni; BMI 47,0 ±6,2 kg/m²) sono stati sottoposti alla misurazione dello spessore intima-media carotideo (CIMT) e a valutazione della funzione endoteliale, attraverso flow-mediated dilation (FMD): un valore di FMD>10% indica un endotelio integro. Infine per la valutazione della funzione endotelio indipendente è stata effettuata la Nitrate-Mediated Dilation (NMD). Risultati:
·         GRUPPO A: CIMT 0,63±0,08mm, FMD -1,9±8,3% e NMD 16,6±4,5 %
·         GRUPPO B: CIMT 0,59±0,1mm, FMD 2,1±3,7% e NMD 19,1±9,1 %
·         GRUPPO C: CIMT 0,59±0,1mm, FMD -0.8±11.4% e NMD 20,1±14,6%

Il gruppo A (pazienti obesi diabetici) e il gruppo B (pazienti obesi non diabetici con BMI tra 35 e 40 Kg/m2) non mostrano differenze in termini di CIMT (p=0,15) e NMD (p=0,17), mentre è significativa la differenza di FMD (0,04).
Il gruppo A (pazienti obesi diabetici) ed il gruppo C (pazienti obesi non diabetici con BMI > 40 Kg/m2) non mostrano differenze in termini di CIMT (p=0,18) FMD (p=0,3) e NMD (p=0,18). Conclusioni: i dati ottenuti evidenziano come sia l’obesità severa stessa ad avere un ruolo predominante nell’indurre alterazioni della funzione endoteliale, dovuta alla ridotta produzione di NO, infatti per BMI elevati il danno risulta essere indipendente dalla presenza di DM2. Le alterazioni della FMD sono precoci ed anticipano le alterazioni della CIMT.