RNA mitocondriali come potenziali biomarcatori di nefropatia diabetica

Background: il diabete mellito di tipo 2 e il danno renale sono strettamente associati. Il progressivo incremento dell’incidenza del T2D e la rilevanza clinica della Nefropatia Diabetica (ND) hanno stimolato l’interesse per l’identificazione di nuovi biomarcatori che possano implementare l’efficienza di quelli classici quali l’albuminuria e l’eGFR. Pertanto, l’obiettivo principale di tale studio è stato quello di verificare se gli mRNA ed i non-coding RNA sierici possano rappresentare dei biomarker non invasivi di ND. Metodi: utilizzando la metodica dei microarray è stata effettuata un’iniziale analisi di screening volta a caratterizzare l’intero trascrittoma espresso nel siero di 14 pazienti (n=14: 7 pazienti diabetici senza ND, 7 pazienti diabetici con ND); i trascritti maggiormente deregolati sono stati validati mediante qPCR in una coorte indipendente di 70 pazienti. Inoltre è stata valutata la performance diagnostica dei singoli trascritti e la correlazione con i dati biochimico-clinici dei pazienti. Risultati: mediante microarray sono stati identificati 3144 trascritti deregolati nei pazienti con ND rispetto ai pazienti senza ND. Mediante qPCR è stata validata la sotto-espressione dei coding RNA mitocondriali ATP6, ATP8, COX3, ND1 e la sotto-espressione dei non-coding RNA seysnoy e skerdo nei pazienti con eGFR 3 rispetto ai pazienti con eGFR 2 ed 1. I quattro coding RNA identificati correlavano con i livelli di creatinina sierica, mentre i due non-coding RNA correlavano con il valore di White Blood Cell (WBC). Tutti i trascritti codificanti identificati presentavano una elevata efficienza diagnostica con valori di AUC superiori a 0.8 nella discriminazione di pazienti con eGFR 3 rispetto ad eGFR 2; il trascritto più performante era rappresentato da ATP6 con AUC=0.846; sensibilità=90%, specificità=76%, p-value=7.8×10-5. Conclusioni: Questo studio ha portato all’identificazione di una signature molecolare specifica per la condizione di nefropatia diabetica suggerendo l’utilizzo di molecole di RNA come biomarcatori non invasivi delle complicanze associate al diabete.