Metriche del glucosio e indicatori di aterosclerosi subclinica in giovani adulti con DM1

Nel DM1 l’utilizzo di indicatori di aterosclerosi subclinica (ATS) permette di individuare precocemente i soggetti con aumentato rischio di sviluppare complicanze cardiovascolari (CVD). La diffusione dei sistemi di monitoraggio in continuo del glucosio (FGM/CGM) ha fatto emergere nuovi parametri per valutare il compenso glicemico, ma il loro ruolo nello sviluppo di CVD non è ancora completamente chiarito. Obiettivo dello studio è stato valutare l’associazione fra metriche del glucosio e parametri di ATS in 79 giovani adulti (M/F=44/35) affetti da DM1 (media±DS: età: 26.1±8.4 anni; HbA1c: 7.6±0.92 %; durata di malattia 14±10 anni) che utilizzavano FGM o CGM regolarmente seguiti presso l’AOUI di Verona. I valori di spessore medio-intimale (cIMT) e di distensibilità (DC) sono stati misurati mediante ecodoppler; quelli di velocità dell’onda di polso (PWV) tramite tonometria. Le metriche del glucosio (TIR: time in range, TAR: time above range, TBR: time below range, CV: coefficiente di variazione) sono derivate dai dati registrati da FGM o CGM nei 30 giorni precedenti l’esecuzione dell’esame. I valori di cIMT (0.51±0.08 mm) e PWV (5.62±1.1 m/sec) sono risultati nel range di normalità, mentre il valore di DC risultava ridotto (33.8±11.0 10-3/KPa) nel 72% dei pazienti. Suddividendo la popolazione in quartili di età si è osservato che i valori di cIMT, PWV e DC tendevano a peggiorare all’aumentare dell’età (p<0.001, by ANOVA), mentre quelli di TIR, TAR e CV tendevano a migliorare (p<0.01, by ANOVA). In analisi multivariata, in modello statistico che includeva genere, età e durata di malattia, le metriche del glucosio, così come il valore di HbA1c, non sono risultate associate agli indicatori di ATS, mentre si osservava un’associazione tra pressione sistolica centrale, pressione diastolica centrale e LDL con PWV e con DC (p<0.001, per entrambi). In giovani adulti affetti da DM1 la distensibilità vasale si riduce all’aumentare dell’età, sebbene le metriche del glucosio risultino migliori. Ulteriori studi sono, tuttavia, necessari per definire il ruolo delle metriche del glucosio sugli indicatori di danno vascolare e sulla loro progressione.