MALNUTRIZIONE SELETTIVA: DIRITTO AD UNA DIETA ADEGUATA E RESILIENTE

Abstract

Background: la malnutrizione per difetto, eccesso o selettiva da carenza di micronutrienti ha conseguenze sanitarie, sociali ed economiche. La malnutrizione in difetto e l’obesità sono ampiamente studiate, i dati ed i protocolli standardizzati sui micronutrienti scarsi. Un’alimentazione qualitativamente o quantitativamente inadeguata è causa di malnutrizione e vi sono relazioni causali tra malattie croniche non trasmissibili ed elevato apporto di sodio, basso apporto di cereali integrali e frutta. Metodi: distribuzione di 50 questionari sulle abitudini alimentari, valutazione recall delle 24h, confronto con i dati clinici, gli studi sui consumi e l’assunzione raccomandata in macro-micronutrienti Risultati: età media del campione 64,5 anni, 34% ha oltre 75 anni, basso livello di istruzione, reddito medio-basso. 32% è obeso, 64% pluri-patologico. Le determinazioni ematiche dei micronutrienti sono scarse. 52% raggiunge “five a day”, il consumo di fibre è 40 g, 78% utilizza olio d’oliva. Non raggiunge le raccomandazioni su legumi, cereali integrali, acqua, frutta secca e semi, latte, supera quelle in carne rossa e trasformata. 46% consuma vino, 8% supera le raccomandazioni. 40% consuma dessert. Il 24% non raggiunge i livelli di iodio, sono deficitari zinco (41% dei maschi), ferro (donne tra 18-29 anni), calcio (donne tra 60-74 anni e oltre i 75 anni), vitamina D (oltre 75 anni). Assunzione di sodio elevata, sale iodato utilizzato in 32%. Discussione e Conclusioni: il campione presenta un’alta percentuale di obesità e nel contempo carenze in micronutrienti. La dieta è iperproteica e iperlipidica, ma deficitaria in micronutrienti. La carenza di calcio e vitamina D è generalizzata, mentre quella di zinco e ferro nei gruppi più a rischio, la vitamina A è compromessi dalla cottura, il sodio 3 volte il consigliato. Le carenze sono maggiori oltre i 75 anni e nelle donne. Potrebbero essere utili campagne di sensibilizzazione per ridurre le carenze di popolazione, mentre nelle carenze individuali, il dietista potrebbe suggerire una dieta personalizzata anche in micronutrienti. La dieta deve essere “resiliente”: capace di adattarsi ai bisogni nutrizionali, nonché a possibilità economiche, abitudini, cultura e difficoltà legate all’età, sfruttando gli aspetti positivi già presenti e suggerendo soluzioni accessibili e applicabili.


Tipo: PD
Codice: 57