La telemedicina nel diabete gestazionale durante il primo lockdown in corso di pandemia COVID-19

Premessa: Nel periodo di lockdown dovuto alla pandemia da Sars-cov-2, erano incoraggiate le visite telematiche anche per la gestione delle donne con diabete gestazionale (GDM), la cui diagnosi poteva basarsi anche sulla sola glicemia a digiuno (FPG) >=92mg/dL, eseguita nelle finestre temporali raccomandate in base ai fattori di rischio. Abbiamo valutato l’impatto della telemedicina sull’andamento glicometabolico delle gestanti con GDM e sugli outcome neonatali. MEtodi: I dati antropometrici, metabolici e gli outcome neonatali di donne con GDM nel periodo di lockdown (9 Marzo-18 Maggio 2020) sono stati confrontati con quelli di donne seguite nello stesso periodo dell’anno precedente (9 Marzo-18 Maggio 2019). Risultati: La diagnosi di GDM era stata posta mediante OGTT in tutte le 45 donne nel periodo pre-pandemico e in 50 delle 51 donne del lockdown. Delle 50 donne, 17 (34%) presentavano una FPG < 92 mg/dL e 14 (28%) almeno 2 valori alterati di glicemia all’OGTT. Le donne del periodo di lockdown erano più sedentarie (32 % vs 12%, p=0.026) e presentavano livelli di colesterolo HDL inferiori (65.43±13.71 vs 76.97±18.28 mg/dL, p=0.011) rispetto a quelle dell’anno precedente, in assenza di differenze nei livelli di HbA1c, colesterolo totale, LDL, trigliceridi, e nell’incremento ponderale. La percentuale di donne trattate con insulina era simile tra i due gruppi, tuttavia nel lockdown la terapia era introdotta più tardivamente (30±5 vs 26±4 settimane di gestazione, p=0.045), in assenza di differenze nel dosaggio di insulina pro kg all’ultima visita. Gli outcome neonatali non differivano tra i due periodi. Conclusioni: La telemedicina ha rappresentato un valido strumento nella gestione del GDM nel lockdown, determinando esclusivamente un ritardo nell’introduzione della terapia insulinica – legato alla necessità di programmare una visita ambulatoriale per la prescrizione e l’educazione terapeutica – che non ha influenzato il controllo glico-metabolico delle gestanti e gli outcome neonatali. La possibilità di continuare a effettuare in sicurezza l’OGTT ha consentito di riconoscere e trattare donne con GDM e normale FPG, e di identificare quelle a maggior rischio metabolico futuro, con più di un valore alterato all’OGTT.