LA FLUIDITÀ DI MEMBRANA DELL’ERITROCITA: BIOMARKER DI RISCHIO CARDIOVASCOLARE NEL DIABETE MELLITO 2

Abstract

Sebbene l’emoglobina glicata sia associata allo sviluppo di complicanze cardiovascolari (CV) nel diabete mellito di tipo 2 (DM2), da sola non può essere rappresentativa di tutti i fattori che contribuiscono al rischio CV in questi soggetti. L’iperlipidemia attraverso modifiche nella composizione e distribuzione dei lipidi costituenti le membrane cellulari ne determina alterazioni fisiche e chimiche delle loro proprietà. Lo scopo dello studio è verificare se modifiche nella fluidità di membrana del globulo rosso possano essere associate al rischio CV nei soggetti con DM2. Sono stati raccolti parametri anamnestici, antropometrici e laboratoristici ed un campione ematico di 128 pazienti (68 F, 60 M), 68 diabetici (DM2) e 60 controlli sani (CTRL). Tra i soggetti diabetici, 24 hanno sperimentato un pregresso evento cardiovascolare maggiore (DM2+MCV). Attraverso lo sviluppo di un sistema di bio-imaging, è stato possibile quantificare la fluidità di membrana attraverso un parametro chiamato Generalized Polarization (GP): (I400-460-GI470-530)/(I400-460-GI470-530), che va da -1 (stato fluido) a 1 (fase gel-like). Come atteso i soggetti diabetici, indipendentemente dall’evento cardiovascolare, mostrano un valore medio di HbA1c più elevato rispetto ai controlli. I valori medi di HDL e trigliceridi non variano in modo significativo da un gruppo all’altro. Mentre, una diminuzione dei livelli medi di LDL-C [CTRL: 109±39 mg/dl; DM2: 96±31 mg/dl; DM2+MCV: 69±22 mg/dl; p (CTRL vs DM2)=0.11; p (CTRL vs DM2+MCV)=0.0002; p (DM2 vs DM2+MCV)=0.02] è stata osservata in pazienti che hanno avuto un evento cardiovascolare. Infine abbiamo osservato un progressivo aumento di GP passando dai controlli ai DM2 sino ai DM2+MCV (0.62±0.06, 0.64±0.05, 0.70±0.21 rispettivamente, p=0.05), che riflette una diminuzione della fluidità della membrana eritrocitaria. La variazione di GP del globulo rosso osservata nei soggetti diabetici in prevenzione secondaria potrebbe essere conseguente all’alterazione nell’omeostasi del colesterolo, che ha un ruolo importante nello sviluppo di complicanze CV diabete relate, proponendo questo parametro come possibile marker di rischio CV nella gestione a lungo termine del diabete.


Tipo: PD
Codice: 27