Il difetto funzionale delle beta cellule è più rilevante della riduzione della loro quantità nel DM2

Il rispettivo ruolo della massa e della funzione beta cellulare nel DM2 non è ancora ben definito. Abbiamo pertanto valutato le caratteristiche morfometriche e funzionali delle isole pancreatiche (IP) di 70 donatori DM2 e 70 donatori non diabetici (ND), simili per età (74±9 anni, range 45-89 vs 71±10 anni, range 41-88), sesso (43M/27F vs 41M/29F) ed indice di massa corporea (27±4 vs 26±3 Kg/m2). La durata del DM2 era di 10±7 anni. L’analisi morfometrica è stata effettuata mediante tripla immunofluorescenza per insulina (INS), glucagone (GL) e somatostatina (SST). Le sezioni sono state scansionate con NanoZoomer S60 e l’analisi morfometrica di 3.025 isole (>=5 cellule) nei pancreas DM2 e 2.742 in quelli ND è stata effettuata mediante il software QuPath. Sono state calcolate: 1) la densità delle isole; 2) la superficie media di ciascuna isola; 3) l’area frazionale sulla superficie dell’intera sezione positiva per INS, GL, SST; 4) l’area delle isole positiva per INS, GL e SST. Inoltre, la funzione beta-cellulare (secrezione insulinica a glucosio 3,3 e 16,7 mM) è stata studiata in IP purificate da 43 DM2 e 27 ND di cui erano disponibili i dati morfometrici, ed espressa come indice di stimolo dell’insulina (ISI). La densità delle IP (ND: 3,06±1,67, DM2: 3,07±1,44 mm2,) era simile tra i due gruppi, mentre la loro superficie era del 14% più bassa nel DM2 (3.031±1.406 µm2) rispetto a ND (3.541±1.406 µm2, p=0,017). L’area frazionale insulino-positiva (area nuclei esclusa) era del 18% inferiore in DM2 (0,27±0,17%) nei confronti di ND (0,33±0,2%, p=0,045). Tuttavia, l’area positiva per insulina per isola (area nuclei esclusa) era simile nei due gruppi (ND: 35,63±9,24 vs 33,69±9,24%). Non c’erano differenze morfometriche per quanto riguarda il GL e la SST. La funzione secretoria era inferiore del 47% nel DM2 (ISI: 1,8±0,7 vs 3,4±1,4, p<0.001), e non correlava con la superficie insulino-positiva delle isole (p=0,99). I risultati di questo studio (finora il più ampio nel suo genere, condotto con tecniche di analisi morfometrica all’avanguardia e che ha messo in relazione dati istologici e funzionali), indicano che il danno funzionale delle beta cellule è più rilevante della riduzione della loro quantità nel DM2. *: eguale contributo.