Effetto dell’iperglicemia da stress, del diabete noto e neodiagnosticato sugli outcome del COVID-19

Obiettivo:  Valutare la sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS), la morte intraospedaliera e la durata del ricovero in pazienti con diabete noto, diabete neodiagnosticato e pazienti con iperglicemia da stress ricoverati per infezione da COVID-19. Soggetti e metodi: Sono stati studiati 224 pazienti con alterazioni del metabolismo glucidico ricoverati consecutivamente per COVID-19 dal novembre 2020 al maggio 2021 presso l’Ospedale Santa Maria Goretti di Latina. In tutti i pazienti è stata valutata la HbA1c per classificarli in diabete noto, neodiagnosticato e iperglicemia da stress (glicemia>= 101 mg/dl e A1c<6.5%). Risultati: Sono stati identificati 4 gruppi(G): pazienti senza diabete (G0, BG<100 mg/dl e HbA1c < 6,5%), pazienti con diabete noto (G1), pazienti con diabete neodiagnosticato (G2, HbA1c ≥ 6,5%), pazienti con iperglicemia da stress (G3, BG ≥ 101 mg/dl e HbA1c < 6,5%). La distribuzione era così ripartita: G0 56,7%, G1 20,5%, G2 11,2% e G3 11,6%. L’età media dei pazienti del G0 58±15,3 anni, G1 68,7±12,5 anni, G2 62,9±12,5 anni e G3 62,5±14,1 (p<0,001 tra gruppo 0 e gruppo1). Il BMI medio del G0:27±4,4 kg/m2, era significativamente inferiore al BMI medio del G1:29,1±7,6 kg/m2, del G2 :29,9±5,5 kg/m2 e del G3:29,6±4,9 kg/m2. La prevalenza di ARDS/morte era 25,2%, 45,7%, 44% e 61,5% rispettivamente in G0,G1,G2 e G3, significativamente diversa tra i pazienti senza diabete (G0) e quelli con diabete noto (G1) (p 0,007) e con iperglicemia da stress (G3) (p<0,0001) e al limite della significatività tra G0 e i pazienti con diabete neodiagnosticato (G2) (p 0,056). La durata mediana del ricovero è stata di 10 (6-15) giorni nel G0 e di 16 (12-25), 13 (8,5-18) e 17 (11,5-14,1) giorni rispettivamente in G1,G2 e G3 con una differenza significativa tra G0 e G1 (p<0,001) e G3 (p0,004). Conclusioni: Tutti i pazienti con alterazioni glicemiche, sia con diabete noto o neodiagnosticato che con iperglicemia da stress, mostravano una prognosi peggiore in termini distress respiratorio, mortalità e aumento dei giorni di degenza. Pertanto questi dati suggeriscono l’importanza di valutare glicemia e HbA1c in tutti i pazienti ricoverati, soprattutto in presenza di BMI più elevati, in quanto possibile predittore di un peggior decorso dell’infezione da SarsCoV2 anche in assenza di diabete.