Effetto del Metilgliossale sulla funzione pro-angiogenica di mADSC

Le cellule staminali derivate dal tessuto adiposo (ADSC) hanno un ruolo importante nella medicina rigenerativa, in particolare nel riparo del danno post-ischemico dei tessuti in pazienti diabetici. Le ADSC attivano e reclutano cellule endogene coinvolte nell’angiogenesi e stabilizzano i vasi di nuova formazione. Tuttavia, la loro funzione è compromessa in soggetti affetti da diabete. Il dicarbonile reattivo metilgliossale (MG) si accumula in condizioni di diabete e causa disfunzione cellulare mediante l’attivazione di diversi meccanismi molecolari, tra cui la senescenza cellulare. Lo scopo di questo studio è valutare l’effetto del MG sulla funzione pro-angiogenica delle ADSC e identificare i mediatori coinvolti. Le ADSC sono state isolate da tessuto adiposo sottocutaneo di topi C57bl6 (mADSC) e caratterizzate per la presenza di marcatori di superficie e la capacità di differenziamento. Le mADSC mostrano una positività del 98% e 96% per CD29 e CD44, rispettivamente, e minore dell’1% per CD31 e CD45. Le mADSC differenziano in adipociti, come indicato da un aumento dei livelli di espressione dei geni PPARγ2, GLUT4, AP2 e ADIPOQ, ed un aumento di 5 volte della colorazione con Oil Red-O. Il trattamento con 100µM di MG per 16h non altera la vitalità delle mADSC, ma induce un aumento del 50% delle proteine da esso modificate. Le mADSC in co-coltura con cellule endoteliali retiniche umane (hREC) ne favoriscono la migrazione, che risulta ridotta del 40% in presenza di mADSC trattate con MG (mADSC/MG). La migrazione delle hREC indotta dal solo mezzo condizionato (CM) dalle mADSC è ridotta del 30% in risposta a CM ottenuto dalle mADSC/MG. L’alterata migrazione in risposta al CM da mADSC/MG si associa a una ridotta attivazione di p38 MAPK nelle hREC. Inoltre, i livelli di espressione dei marcatori di senescenza p53 e p21 sono aumentati di 1,7 volte nelle mADSC/MG rispetto al controllo. In conclusione, le mADSC/MG acquisiscono un fenotipo senescente e mostrano una ridotta capacità pro-angiogenica, probabilmente dovuta ad un alterato rilascio di fattori solubili, associati alla perdita dell’attivazione di p38 nelle hREC. L’identificazione dei mediatori coinvolti sarà utile per ottimizzare l’uso delle ADSC autologhe per il trattamento dei difetti vascolari in pazienti diabetici.