Effetti del lockdown sul controllo glicemico in pazienti con DM1 in monitoraggio FGM

Numerosi studi hanno valutato gli effetti del lockdown durante la pandemia da COVID-19 sul controllo e la variabilità glicemica nel diabete mellito di tipo 1 (DMT1). Lo scopo di questo studio osservazionale retrospettivo è verificare gli effetti del confinamento domestico sul controllo glicemico, valutando diversi parametri relativi alla cura del diabete e allo stile di vita (attività fisica, abitudini sociali, alimentari e lavorative). Sono stati arruolati 98 pazienti adulti (51 uomini e 47 donne) affetti da DMT1 con monitoraggio della glicemia con sistema a scansione (FGM, Freestyle Libre) afferenti all’Unità di Diabetologia dell’AOU Careggi e sono stati confrontati i dati relativi ai tre mesi successivi alle restrizioni imposte dal Governo Italiano tra marzo e maggio 2020 rispetto al trimestre precedente il lockdown. Inoltre, sono state acquisite informazioni sullo stile di vita negli stessi periodi attraverso un’intervista strutturata. 25 di questi pazienti (25.5%) utilizzavano microinfusori per insulina. Non sono state riscontrate differenze significative nei valori di BMI e HbA1c tra i due periodi in studio, mentre si è verificata una rilevante riduzione nel numero di ipoglicemie severe durante il lockdown (4 vs 1). L’analisi per sottogruppi non ha mostrato variazioni significative nel monitoraggio glicemico nei pazienti utilizzatori di microinfusori, mentre nei soggetti in terapia multiiniettiva si è verificato un miglioramento della glicemia media (p=0.014), del coefficiente di variazione (p=0.048), del tempo in range (p=0.007) e del tempo in iperglicemia (p=0.031). Inoltre, i pazienti residenti in aree urbane e coloro che non possedevano un cane hanno avuto una significativa riduzione dei livelli di HbA1c (rispettivamente p=0.017 e p=0.045). In conclusione, è verosimile che la riduzione delle attività stressanti, l’incremento del numero di scansioni della glicemia, il miglioramento delle abitudini alimentari e il maggior tempo dedicato all’attività fisica durante il lockdown, insieme alle tecnologie a disposizione, abbiano contribuito a evitare il deterioramento del controllo glicemico nei pazienti affetti da DMT1.