Chirurgia bariatrica e raggiungimento dei target cardiometabolici nei pazienti con diabete tipo 2

Razionale: Lo studio Diabetes Surgery Randomized Clinical Trial ha dimostrato per la prima volta come pazienti con DM2 sottoposti a Roux-en-y gastric bypass raggiungevano maggiormente e significativamente il triplice outcome composito ADA (HbA1c <7.0%, colesterolo LDL <100 mg/dL e pressione arteriosa sistolica <130 mm Hg) rispetto al trattamento medico standard. L’obiettivo principale del presente studio è valutare il tasso di raggiungimento simultaneo del triplo outcome tra pazienti sottoposti a VSG o a RYGB a un anno dall’intervento e come obiettivi secondari valutare il raggiungimento dei singoli componenti del triplo outcome a 6,12 e 24 mesi dall’intervento. Metodi: In questo studio osservazionale retrospettivo sono stati valutati 103 pazienti obesi (75/28 F/M) affetti da DM2, dei quali 62 hanno subito un intervento di VSG e 41 un intervento di RYGB. I dati dei pazienti sono stati estratti al tempo del pre-intervento e durante le visite periodiche di follow up eseguite a 6,12 e 24 mesi dopo l’intervento. Risultati: A 12 mesi dall’intervento, non sono state osservate differenze significative tra i due gruppi nel raggiungimento del triplice endpoint (P=0.57). Tra gli obiettivi secondari solamente la percentuale di raggiungimento dell’LDL <100 mg/dl a 6 mesi è risultata significativamente maggiore nel gruppo RYGB (P=0.005), così come si è osservata una riduzione significativa nel tempo del colesterolo totale e del colesterolo LDL (P=0.035 e P=0.029 rispettivamente) insieme ad un trend di aumento del colesterolo HDL nel gruppo sottoposto a RYGB rispetto al gruppo VSG. Conclusioni: Dai risultati ottenuti si evince che non vi siano differenze significative in termini di raggiungimento del triplice outcome composito ADA tra i pazienti sottoposti a VSG rispetto a quelli sottoposti a RYGB. Tuttavia, quest’ultimo sembra più efficace nel ridurre nel tempo i livelli di colesterolo totale e colesterolo LDL rispetto alla VSG. Ulteriori studi sono quindi necessari al fine di valutare nel lungo termine l’efficacia delle due procedure chirurgiche nel miglioramento e nella remissione dei fattori di rischio cardiovascolare associati all’obesità.