Impatto dell’uso clinico di HbA1c e della glicemia a un’ora dall’OGTT (1hG) nel pre-diabete (preDM)

L’OGTT definisce uno stato di preDM quando la glicemia a digiuno (G0) è compresa tra 100-125 mg/dl e/o la glicemia a 2 ore dal carico (2hG) tra 140-199 mg/dl. Con questi validati cut-offs, sono pertanto possibili tre gruppi di preDM: isolata alterata glicemia a digiuno (IFG) quando G0 alterato con 2hG >140 mg/dl, isolata alterata tolleranza ai carboidrati (IGT) quando 2hG alterato, ma G0 < 100 mg/dl o la combinazione di entrambi (IFG/IGT). Anche un valore di HbA1c compreso tra 5.7-6.4% è ormai considerato sinonimo di preDM, mentre un riscontro di 1hG >=155 mg/dl sembra essere predittivo di un futuro sviluppo di diabete. In questo studio abbiamo ricercato, in una coorte di 419 soggetti preDM all’OGTT (202 M), le prevalenze di HbA1c >=5.7% e di 1hG >=155 mg/dl e valutato il loro impatto sull’insulino secrezione (ISS) e insulino resistenza/sensibilità (HOMA, ISI). In tutti i soggetti abbiamo considerato oltre a G0, 2hG, HbA1c e 1hG anche l’insulina basale e 2 ore dopo il carico (Ins0 e 2hIns). l’HOMA è stato calcolato con la formula (G0 x Ins0)/22.5, mentre ISI e ISS sono state calcolate con il metodo di Stumvoll che utilizza G0, 2hPG, Ins0 e 2hIns. Il 10.7% dei soggetti preDM (n=45, gruppo A) aveva sia HbA1c che 1hG normali, il 10.2% (n=43, gruppo B) presentava HbA1c elevato con 1hG normale, il 26.7% (n=112, gruppo C) presentava 1hG alterato con HbA1c normale, mentre il 52.3% (n=219, gruppo D) presentava sia HbA1c che 1hG alterati. Sia il gruppo C che il gruppo D, rispetto ai gruppi B e A, mostravano 2hG e 2hIns significativamente aumentati e ISI significativamente diminuita. Inoltre il gruppo D mostrava G0 significativamente aumentata rispetto ai gruppi B e A. Questi dati confermano la rilevante eterogeneità dello stato di preDM; in tale ambito, l’utilizzo di 1hG sembra poter identificare, quando >= 155 mg/dl, soggetti con spiccata riduzione dell’insulino sensibilità.