Quando il diabete può nascondere qualcos’altro…

a cura di Francesco Dotta1, Anna Solini2

1U.O.C. Diabetologia, Azienda Ospedaliera Universitaria Senese, Università degli Studi di Siena; 2Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, Università degli Studi di Pisa

Valentina Rapisarda, Lucia Frittitta

UOC di Endocrinologia e UOS di Diabetologia, Obesità e Dietologia, Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, Università di Catania 

A ottobre 2014 la signora F.L., di anni 38, effettua esami di laboratorio di routine, con un primo riscontro di iperglicemia (142 mg/dl). Un’ulteriore glicemia a digiuno di 128 mg/dl e una Hb glicata di 7.5% permettono di porre diagnosi di diabete mellito. A gennaio 2015 giunge presso il nostro centro diabetologico per inquadramento clinico-diagnostico.

All’anamnesi familiare: nonni materni con diabete mellito tipo 2 in trattamento con ipoglicemizzanti orali. Madre affetta da ipertensione arteriosa e dislipidemia in trattamento farmacologico. 

All’anamnesi fisiologica: nulla di particolare tranne la presenza di irregolarità mestruali, caratterizzate da oligo-amenorrea fino all’età di 24 anni. Cicli successivamente regolari ma da circa un anno nuova comparsa di oligomenorrea. 

Anamnesi patologica remota: diagnosi di ernia iatale nel 2004. Ipertensione arteriosa insorta da circa due anni, attualmente trattata, per lo scarso controllo dei valori pressori, con ACE-inibitore, diuretico, alfa e beta bloccanti a dosaggio pieno. Riferisce valori pressori medi di 145/95 mmHg. Gli ultimi controlli cardiologici risalgono a gennaio 2014 (ECG nella norma ed ecocardiogramma con evidenza di lieve ipertrofia ventricolare sinistra).