Metanalisi e diabete: tra scienza e metascienza

Matteo Monami

Unità Piede Diabetico, SODc Diabetologia, Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi, Firenze

Lettura in occasione del Premio Alcmeone tenutasi a Rimini al 51° Congresso della Società Italiana di Diabetologia, 5 maggio 2016

Alcmeone di Crotone, figlio di Pirito, disse questo a Brontino e a Leonte e a Batillo: “delle cose invisibili e delle cose visibili soltanto gli dèi hanno conoscenza certa (sapheneian); gli uomini possono soltanto congetturare (tekmairesthai)”.

Filosofi e medici sono entrambi uomini e quindi, per sillogismo perfetto, in grado di congetturare entrambi sulla realtà delle cose; ma mentre il filosofo e le sue ipotesi non creano nocumento, se non quello di distorcere la verità o renderla troppo amara il medico, avendo tra le mani la vita dei suoi pazienti, non può permettersi troppe congetture errate. Proprio per questo il metodo scientifico, strumento in grado di farci avvicinare alla conoscenza degli dei, è l’unico in grado di nobilitare le nostre congetture.