Con profonda commozione ricordiamo il Professor Agostino Consoli: scienziato, medico, maestro e uomo di straordinaria umanità. Professore di Endocrinologia all’Università di Chieti-Pescara e Direttore della UOC di Endocrinologia e Malattie Metaboliche della ASL di Pescara, ha dedicato la sua vita alla ricerca, alla cura del paziente e alla promozione di una sanità più giusta e consapevole.
Figura di riferimento nel mondo accademico e scientifico, ha incentrato la sua carriera sullo studio del diabete, dalla fisiopatologia agli aspetti più profondamente umani della cura, ricordandoci ogni giorno la centralità della persona e il dovere, per il medico e il ricercatore, di riconoscerla e tutelarla.
Il suo percorso scientifico lo ha portato, fin dalla metà degli anni Ottanta, negli Stati Uniti, dove ha collaborato con grandi nomi della diabetologia come John Gerich a Rochester (Minnesota) e successivamente a Pittsburgh. Lì, grazie a metodologie d’avanguardia, ha dato contributi decisivi alla comprensione del ruolo cruciale della gluconeogenesi nel diabete di tipo 2, arrivando a tracciare – con rigore e precisione – il destino metabolico di ogni singolo atomo di carbonio. Sotto la guida di Ralph A. DeFronzo a San Antonio, ha poi contribuito in modo fondamentale alla comprensione del meccanismo d’azione della metformina, ancora oggi il farmaco di prima scelta per il trattamento del diabete di tipo 2.
Rientrato in Italia, ha portato con sé un patrimonio scientifico e umano immenso. Ha proseguito le sue ricerche sulle complicanze del diabete, concentrandosi sugli effetti dell’iperglicemia su organi chiave come il fegato e la retina, e sui meccanismi della coagulazione. Studi che gli sono valsi, nel 2017, il prestigioso premio Areteo della Società Italiana di Diabetologia.
Alla guida del Center for Advanced Studies and Technology (CAST) dell’Università di Chieti-Pescara, ha saputo creare un ambiente di eccellenza e innovazione, insegnando a credere nella forza della ricerca e a lottare per costruire un polo scientifico e tecnologico di rilievo internazionale. Molti dei suoi allievi sono oggi affermati ricercatori indipendenti, testimoni del suo insegnamento rigoroso e generoso.
Coordinatore del Centro Studi e, successivamente, Presidente della Società Italiana di Diabetologia, ha avuto la visione e il coraggio di fondare la Federazione delle Società Diabetologiche Italiane, unendo SID e AMD per rafforzare il dialogo con le istituzioni. Con AMD ha anche contribuito all’acquisizione della prestigiosa rivista, Acta Diabetologica, di cui è stato Associate Editor. Non si è fermato qui: ha fortemente voluto la nascita del capitolo italiano dell’European Diabetes Forum, per tradurre la ricerca scientifica in azioni concrete di politica sanitaria.
Nonostante fosse un grande scienziato, prima di tutto era un uomo. Una persona di straordinaria empatia, capace di mettere a proprio agio chiunque, con una battuta, un sorriso, una parola di conforto. Di immensa cultura, spaziava con naturalezza dall’arte alla letteratura, dalla storia alla filosofia, e non mancavano mai citazioni in latino o greco, usate con ironia e raffinatezza.
Amava profondamente la sua famiglia: la moglie Prisca, compagna di una vita, e i suoi due figli, Francesco e Annastella, cui era legatissimo. Nonostante i numerosi viaggi in tutto il mondo, ritornava sempre volentieri nella sua amata residenza di campagna, circondata dagli ulivi – dove produceva anche un eccellente olio, naturalmente premiato – un luogo di pace che rifletteva la sua sensibilità e il suo amore per la bellezza autentica.
Ha affrontato la malattia con coraggio e determinazione, continuando a lavorare con passione anche durante i trattamenti, spesso collegandosi da remoto per non interrompere il dialogo con colleghi, allievi e istituzioni.
La sua scomparsa lascia un vuoto immenso nella comunità scientifica, tra i pazienti, gli studenti, i colleghi e tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo. Il mondo non sarà più lo stesso senza Agostino. Ma il suo esempio, la sua intelligenza, la sua umanità e la sua visione continueranno a guidarci.
Ciao Agostino. Grazie per tutto ciò che ci hai donato.
Andrea Giaccari, Gloria Formoso