Cellule staminali e terapia del diabete
V. Sordi1, M. Krampera2, P. Marchetti3, A. Pessina4, G. Ciardelli5, G. Fadini6, C. Pintus7, G Pantè8, L. Piemonti1
1Diabetes Research Institute, IRCCS Ospedale San Raffaele; 2Sezione di Ematologia, Laboratorio di Ricerca sulle Cellule Staminali. Dipartimento di Medicina, Università degli Studi di Verona; 3Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, Università di Pisa; 4CRC-StaMeTec (Staminali Mesenchimali per Terapie Cellulari), Dipartimento di Scienze Biomediche, Chirurgiche e Odontoiatriche Università degli Studi, Milano; 5DIMEAS, Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale, Politecnico di Torino; 6Dipartimento di Medicina (DIMED), Università di Padova; 7Centro Nazionale Trapianti; 8AIFA
Prefazione
L’avanzamento delle conoscenze nel campo della medicina rigenerativa pone sempre più spesso l’attenzione dei pazienti e dei clinici su aspettative terapeutiche basate su approcci di terapia cellulare. All’interno di questi, le terapie con cellule staminali sono spesso evocate come una possibile opzione terapeutica già in atto o perseguibile nell’immediato futuro per il diabete. Lo scopo di questo breve documento è quello di fare un punto della situazione sulle attuali conoscenze e prospettive terapeutiche per il paziente diabetico focalizzandosi su alcuni degli aspetti che più frequentemente sono motivo di curiosità e di discussione nella pratica clinica e nel rapporto con il paziente.
Introduzione
Al momento non esistono terapie basate sull’utilizzo delle cellule staminali clinicamente approvate per la terapia del diabete. Esistono però numerosi approcci terapeutici per il diabete basati sull’utilizzo delle cellule staminali già valutati o in corso di valutazione in studi clinici. È possibile identificare tre grossi campi di potenziale applicazione: 1) la ricostruzione della massa beta cellulare; 2) l’immunomodulazione nel diabete di tipo 1; 3) il trattamento delle complicanze. Nei prossimi paragrafi limiteremo la trattazione agli approcci che hanno già un potenziale di traslazione clinica omettendo volontariamente gli aspetti di biologia di base e preclinica. Inoltre volutamente tralasceremo il trattamento delle complicanze che sarà oggetto di una successiva pubblicazione.