a cura di Marta Letizia Hribal
Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche, Università Magna Graecia di Catanzaro
Articoli selezionati e commentati
DOI: 10.30682/ildia1902e
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Metabolic syndrome does not affect sustained virologic response of direct-acting antivirals while hepatitis C clearance improves hemoglobin A1c ●
La presenza di sindrome metabolica non influenza la risposta virologica alla terapia antivirale ad azione diretta; al contrario l’eradicazione del virus HCV migliora l’emoglobina glicata
Dong TS, Aby ES, Benhammou JN, Kawamoto J, Han S-H, May FP, Pisegna JR.
World J Hepatol. 2018 Sept 27; 10(9): 612-621.
L’associazione tra diabete di tipo 2 e epatopatia cronica da HCV è nota fin dalla fine del diciannovesimo secolo e negli ultimi decenni è emerso come l’insulino-resistenza possa essere a piano titolo considerata una manifestazione extraepatica della infezione da HCV. L’argomento è quindi di estremo interesse sia da un punto di vista meccanicistico e patogenetico sia da un punto di vista di approccio terapeutico; in particolare alla luce dell’importante rivoluzione che ha interessato il trattamento delle infezioni da HCV con l’introduzione di nuovi farmaci antivirali ad azione diretta (DAA), in grado di eradicare il virus. L’Editoriale presente in questo numero a firma di Picardi e Vespasiani-Gentilucci, epatologi di notevole esperienza clinica, fornisce un quadro completo della problematica e riassume le più recenti evidenze ottenute con la terapia DAA.
Lo studio selezionato per l’aggiornamento dalla letteratura si distingue dagli altri, i cui risultati più rilevanti sono riassunti nella Tabella 2 dell’Editoriale, per la disponibilità di dettagliate informazioni sulla terapia farmacologica seguita dai pazienti diabetici inclusi nella coorte esaminata. Si tratta di uno studio retrospettivo condotto utilizzando la banca dati del VAGLAHS, uno dei centri di maggiori dimensioni dedicato alla gestione sanitaria dei veterani residenti nell’area urbana di Los Angeles in California. I dati inseriti nello studio sono stati raccolti dal 1 Aprile 2014 al 30 Aprile 2016. Precedenti evidenze epidemiologiche mostrano che l’incidenza di HCV è di circa 2-3 volte superiore nella popolazione dei veterani rispetto alla popolazione generale; ugualmente la percentuale di soggetti affetti da diabete di tipo 2 e/o da obesità risulta superiore alla media. Come indice di controllo della HCV è stata valutata la risposta virologica a 12 settimane (SVR12). Il numero totale di pazienti trattati con terapia DAA nel bienno in esame è stato di 1068, 106 di questi pazienti erano affetti anche da diabete di tipo 2. La risposta al trattamento era influenzata dall’età, dal genotipo HCV, dal tipo di trattamento e dal grado di fibrosi epatica. Nell’ambito del sottogruppo con diabete di tipo 2, i pazienti che presentavano una buona risposta virologica a 12 settimane (SVR12 positivi) avevano livelli significativamente inferiori di emoglobina glicata rispetto ai soggetti diabetici SVR12 negativi sia all’inizio (7,35 vs 8,60, p=0.02), che al termine dello studio (6,55 vs 8,61, p=0.01). La riduzione dei valori di emoglobina glicata è inoltre risultata significativamente maggiore nei pazienti SVR12 positivi (0,79 vs 0,01, p=0.03), indipendentemente dalla terapia anti diabetica assunta. L’effetto della terapia DAA sui valori di emoglobina glicata non era influenzato dal genotipo virale (Tab. 1). In conclusione i dati di questo studio, così come quelli di analoghi studi condotti negli anni successivi all’introduzione della terapia DAA, suggeriscono che il trattamento dell’infezione da HCV possa presentare un duplice beneficio nei pazienti affetti anche da diabete di tipo 2, consentendo un miglior controllo della malattia diabetica. È da sottolineare, come ben espresso anche nell’Editoriale, che la terapia con DAA, anche se per il momento prescrivibile solo in ambito specialistico, apre nuove prospettive per gruppi di popolazione che prima della sua introduzione venivano considerati quasi esclusi dalle possibilità di trattamento, quali pazienti diabetici di età avanzata, che invece con cicli di terapia ben tollerata ed ormai di durata veramente molto limitata (8 o al massimo 12 settimane) possono essere liberati da un’infezione che conserva anche nell’anziano caratteristiche di progressività.
Tabella 1
Variazioni di emoglobina glicata nei pazienti SVR12 positivi |
|||
Genotipo HCV |
Prima di DAA |
Dopo DAA |
p |
1a |
7,5±0,19 |
6,68±0,14 |
0,001 |
1b |
7,3±0,22 |
6,59±0,21 |
0,03 |
2 |
7,09±0,35 |
6,29±0,21 |
0,06 |
3 |
7,12±0,37 |
6,10±0,39 |
0,08 |
4 |
5,5 |
5,3 |
NA |
Totale |
7,35±0,13 |
6,55±0,11 |
<0,01 |
Variazioni di emoglobina glicata nei pazienti SVR12 negativi |
|||
Genotipo HCV |
Prima di DAA |
Dopo DAA |
p |
1a |
8,98±1,14 |
8,9568±1,41 |
0,98 |
1b |
6,4 |
6,50 |
NA |
2 |
|||
3 |
8,5 |
8,7 |
NA |
4 |
|||
Totale |
8,6±0,89 |
8,61±1,08 |
0,99 |
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