Quando la tecnologia incontra l’Empowerment e la Terapia Familiare. Descrizione di un caso

Background e obiettivo: il servizio di consulenza in psicologia pediatrica (PCLP) ha sede presso l’ospedale pediatrico Princess Margaret Hospital (PMH) di Perth, Western Australia e fornisce valutazioni e interventi di psicologia a breve termine a pazienti con co-morbidità tra problemi di salute mentale e patologia medica. I disturbi psicologici, soprattutto ansia e depressione, sono in incremento nella popolazione australiana di adolescenti con diabete di tipo 1. Il monitoraggio continuo della glicemia (CGM) è uno dei gold standard della terapia del diabete, che in alcuni studi si è dimostrato valido nella riduzione dell’ansia, tuttavia il tasso di utilizzo da parte di bambini e adolescenti è ancora molto basso. La tecnologia può essere utilizzata come uno strumento di comunicazione non ansiogena tra genitore e paziente e la Terapia Familiare e l’Empowerment come chiave di lettura delle dinamiche familiari che influiscono sul comportamento dell’adolescente, nell’ottica di rinforzare la motivazione all’uso di CGM e migliorare l’accettazione della malattia. Questo studio mira a descrivere un caso di psicoterapia familiare ed empowerment in un’adolescente australiana che utilizza il CGM (Dexcom5) e che ha problemi di accettazione della malattia, scarso controllo glicemico ed elevato livello di ansia e conflitto nella famiglia. Metodi: Case study. Sarah, 17 anni. Diabete di tipo 1 da Agosto 2016. Scarso controllo metabolico. La famiglia è composta dal padre David, 47 anni, diabete di tipo 2 (scarso controllo), madre Susan (43) ansiosa e iperprotettiva, la sorella Annie (14). Ricoverata diverse volte per chetoacidosi.L ‘intervento (in progress) ha previsto sessioni di Terapia Familiare, Empowerment, Problem Solving, Sessioni specifiche sulle difficoltà nell’uso del CGM per attivare la resilienza del paziente e della famiglia.Insieme ai dati clinici (HbA1C), sono stati utilizzati (pre/post) dei test per misurare le difficoltà e la resilienza del paziente e dei genitori e dei Test sulla qualità di vita.Risultati: i dati mostrano nei primi 3 mesi di terapia un miglioramento dell’HbA1C (da 14% in Aprile 2017 a 11% in Agosto 2017), insieme ad un aumento costante della qualità di vita (soprattutto nei genitori) e una migliore comunicazione nella famiglia, con una diversa distribuzione di ruoli riguardo la gestione del diabete in famiglia.