L’OLEATO PROTEGGE I PROGENITORI CARDIACI UMANI DALL’APOPTOSI E DALL’AUTOFAGIA INDOTTE DAL PALMITATO

Abstract

Elevati livelli circolanti di acidi grassi saturi (SFA; per es. palmitato) sono associati a disfunzione e insufficienza cardiaca e possono contribuire alla cardiomiopatia diabetica. È altresì noto che gli acidi grassi monoinsaturi come l’oleato possono proteggere dal danno indotto dagli SFA in diversi sistemi cellulari. La vitalità delle cellule progenitrici cardiache umane (hCPCs) è fondamentale per il mantenimento dell’omeostasi tissutale nel miocardio. In questo studio sono stati pertanto valutati la capacità del palmitato e dell’oleato di indurre apoptosi e autofagia nelle hCPCs isolate da biopsie di auricola destra, e i potenziali effetti protettivi dell’oleato sul danno indotto dal palmitato. Il palmitato, al contrario dell’oleato, ha determinato un aumento dose-dipendente dei livelli di apoptosi nelle hCPCs, valutati mediante immunoblotting per la caspasi-3 clivata (p<0,05) e mediante saggio ELISA per gli oligonucleosomi citoplasmatici (p<0,05), e un aumento dei livelli di autofagia come dimostrato dall’incremento del marcatore autofagico LC3-II (p<0,05) e dalla marcatura in vivo dei vacuoli autofagici. Il palmitato 0,25 mM, a differenza dell’oleato 0,1 mM, ha indotto dopo 16 h anche la fosforilazione di p-38 MAPK (p<0,05) e del substrato di JNK 1/2, c- Jun (p<0,05). Inoltre, l’inibizione di p-38 MAPK, mediante l’utilizzo degli inibitori SB202190 ed SB203580, ha determinato una riduzione significativa dei livelli di apoptosi e autofagia (p<0,05). Il pretrattamento delle hCPCs con l’inibitore di JNK 1/2, l’SP600125, è stato in grado invece di prevenire l’apoptosi indotta dal palmitato (p<0,05), ma non l’autofagia. La co-incubazione delle hCPCs con palmitato 0,25 mM e oleato 0,1 mM per 16 h non ha indotto apoptosi nè autofagia, e non ha comportato alcun incremento della fosforilazione di c-Jun (p<0,05) e p-38 MAPK (p<0,05). In conclusione, nelle hCPCs l’oleato è in grado di prevenire l’apoptosi e l’autofagia indotte dal palmitato attraverso la riduzione dell’attivazione di p-38 MAPK e JNK 1/2. L’utilizzo dell’oleato potrebbe quindi limitare i danni lipotossici nel cuore umano preservando la vitalità delle hCPCs.


Tipo: PD
Codice: 19