Lo screening precoce del diabete gestazionale non si associa a benefici materno-fetali immediati

Dal 2011 le Linee Guida Italiane raccomandano lo screening precoce del diabete gestazionale (GDM) nelle donne ad alto rischio. Tuttavia non sono disponibili dati sugli outcome materni e fetali di tale approccio. Obiettivo dello studio è stato valutare se lo screening precoce del GDM possa migliorare alcuni di questi outcome.
Sono state prese in esame 298 donne (età media 34.6±5.1 anni; BMI pregravidico 30.2±6.1 Kg/m2; 30.7% con pregresso GDM; 62.7% obese e 14.6% con alterata glicemia a digiuno al I trimestre di gravidanza) afferite presso il Servizio di Diabetologia dell’Ospedale di Pisa per lo screening di GDM tra Gennaio 2013 e Dicembre 2016. Il 52% delle donne ad alto rischio ha correttamente eseguito lo screening precoce a 16-18 settimane di gravidanza, mentre il restante 48% ha eseguito solo lo screening tardivo (24-27 settimane gestazionali). La prevalenza di GDM era pari a 62%. Nelle donne che hanno eseguito screening precoce il GDM è stato diagnosticato nel 92.5% dei casi all’epoca della prima valutazione e nel 36.6% alla seconda valutazione. La prevalenza di GDM nelle donne che hanno eseguito solo lo screening tardivo era 64.4%. Non si osservavano differenze nella prevalenza di parto operativo, taglio cesareo, parto pre-termine, epoca gestazionale, macrosomia, peso neonatale, Ponderal Index e Large-for-Gestational-Age fra le donne con diagnosi precoce o tardiva di GDM o normo-tolleranti (NGT). L’incremento ponderale in gravidanza era significativamente più contenuto nelle donne con GDM (sia precoce che tardivo) rispetto alle NGT (9.7±5.1 e 10.6±5.3 vs. 13.1±5.2 Kg; p=0.01). Le donne con diagnosi precoce di GDM erano più frequentemente trattate con insulina (48 vs. 29%; p<0.01) ed avevano un controllo glicemico migliore rispetto alle donne con diagnosi tardiva (5.27±0.3 vs. 5.44±0.3%; p<0.05).
L’esecuzione dello screening precoce per il GDM nelle donne ad alto rischio, con conseguente diagnosi e trattamento precoce, nonostante determini un miglior controllo glicemico in gravidanza, non sembra migliorare gli outcome materno-fetali a breve termine, restano però da valutare gli effetti a lungo termine sulla prole.