L’IPERFILTRAZIONE RENALE È UN PREDITTORE INDIPENDENTE DI MORTALITÀ NEL DIABETE DI TIPO 2

Abstract

L’iperfiltrazione, attraverso l’ipertensione glomerulare, è considerata un fattore di sviluppo e progressione del danno renale, ma è stata anche associata ad un aumentato rischio di eventi cardiovascolari e di morte cardiovascolare e per tutte le cause sia nella popolazione generale che in soggetti ad alto rischio. Questa analisi dei dati dello studio RIACE si propone di valutare se l’iperfiltrazione renale è un predittore indipendente di mortalità nei pazienti con diabete di tipo 2. Il RIACE è uno studio osservazionale, prospettico multicentrico che ha arruolato 15.773 pazienti con diabete di tipo 2 nel 2006-2008. Lo stato in vita è stato verificato al 31 ottobre 2015 per 15.656 pazienti (99.3%), che sono stati suddivisi in decili di eGFR, dal decile 1 (>104 ml/min/1.73 m2), al decile 10 (<51 ml/min/1.73 m2). I pazienti sono stati anche classificati come iperfiltranti se il loro eGFR era superiore alla soglia di iperfiltrazione aggiustata per età in base alla formula: 130 ml/min/1.73 m2 – 1.0 ml/min/1.73 m2 per anno dopo i 40 anni di età; gli altri soggetti sono stati classificati come normofiltranti o ipofiltranti se il loro eGFR era al di sopra o al di sotto di 60 ml/min/1.73 m2, rispettivamente. Il tasso di morte aggiustato per età e sesso era significativamente più alto nei decili 1, 9 e 10, rispetto al decile 3 di riferimento (92.9-97.5 ml/min/1.73 m2). Anche il rischio di morte aggiustato per confondenti (inclusa l’albuminuria) era aumentato nei decili 1 (HR, 1.461 [95% CI, 1.175-1.818], p=0.001), 9 (1.312 [1.107-1.555], p=0.002) e 10 (1.976 [1.673-2.333], p<0.0001), rispetto al decile 3 (Fig. 1A). Il tasso di morte crudo e aggiustato per età e sesso era maggiore negli iperfiltranti e ancor più negli ipofiltranti, rispetto ai normofiltranti. Analogamente, il rischio di morte aggiustato per confondenti era aumentato negli iperfiltranti (1.231 [1.049-1.444], p=0.011) e ancor più negli ipofiltranti (1.499 [1.387-1.620], p<0.0001), rispetto ai normofiltranti (Fig. 1B). Questi dati dimostrano che l’iperfiltrazione renale (ma anche il eGFR elevato nel range di normalità) è un predittore indipendente di mortalità nei pazienti con diabete di tipo 2. Rimane da chiarire il meccanismo alla base di questa relazione.


Tipo: CO
Codice: 49