L’HbA1c identifica soggetti con prediabete e alterazione subclinica della funzione diastolica

Background e obiettivo: il prediabete è una condizione  associata con alterazioni subcliniche della funzione cardiaca associate con lo sviluppo di scompenso cardiaco. Tale cardiopatia si manifesta negli stadi preclinici come una alterazione della funzione diastolica. Nella fisiopatologia di tale alterazione sembrano coinvolte molecole strettamente legate alla glicazione (AGEs e i loro recettori RAGE) . Nel 2011 è stato proposto l’utilizzo dell’emoglobina glicosilata (HbA1c) come test diagnostico per il prediabete, in alternativa ai metodi utilizzati in precedenza, la glicemia a digiuno (FG) e dopo curva da carico (OGTT). In questo studio abbiamo indagato la funzione  diastolica cardiaca di soggetti con prediabete identificato solo mediante HbA1c; abbiamo inoltre indagato in questi pazienti l’associazione della funzione diastolica con markers di glicazione e infiammazione. Metodi: in tutti i pazienti è stato valutato il profilo glicemico  (HbA1c, FG e OGTT); inoltre è stata eseguita indagine ecocardiografica e valutazione  di livelli sierici di molecole connesse con l’asse AGE/RAGE (endogenous secretory RAGE (esRAGE) e S100A12). Pazienti in studio: sono stati reclutati 167 soggetti con normale FG e normale glicemia dopo OGTT (NFG/NGT) e sono stati divisi in 2 gruppi in base ai livelli di HbA1c: controlli (HbA1c 1.10±0.24 vs 1.18±0.23, P<0.05) e un aumento delle dimensioni dell’atrio sinistro (LAV) (28.4±5 vs 22.1±3, P<0.05), entrambi indici di alterata funzione diastolica; inoltre, essi presentavano  ed un alterazione dello sphericity index (SI)(0.6±0.06 vs 0.5±0.05, P<0.05), un indice ecocardiografico di rimodellamento miocardico. Il rapporto E/A e il LAV erano associati con i livelli di HbA1c e di esRAGE, mentre lo SI era associato con i livelli di glicata. Conclusioni: la HbA1c identifica soggetti con alterazioni della funzione diastolica e del rimodellamento cardiaco; inoltre, i livelli di HbA1c sono associati a tali alterazioni. Tali soggetti non sarebbero stati identificati come prediabetici con glicemia a digiuno e OGTT.