“Iceberg”: le complicanze del diabete invisibili agli occhi

Giungeva alla nostra osservazione camionista di 50 anni, affetto da diabete di tipo 2 in ipoglicemizzanti orali, IAS e dislipidemia, ricoverato per sospetta osteomielite del I dito del piede destro. Al momento del ricovero risultava vigile, orientato in T/S, eupnoico, apiretico, stick glicemico capillare 292 mg/dL. Agli esami ematici si rilevava elevata leucocitosi, alterazione degli indici flogistici e HbA1c di 13%. All’E.O. attività cardiaca ritmica e tachifrequente, MV presente su tutto l’ambito polmonare; addome globoso per adipe, trattabile. Veniva avviata terapia antibiotica empirica con Piperacillina/Tazobactam, confermata dopo l’esito degli esami colturali su biopsie tissutali (positività per Streptococcus agalactiae), effettuate in regime di urgenza. Si assisteva ad una graduale riduzione della leucocitosi neutrofila, degli indici di flogosi e al miglioramento del quadro clinico locale, anche mediante l’esecuzione di medicazioni quotidiane. In seguito all’insorgenza acuta di dispnea, con riscontro di versamento pleurico bilaterale e necessità di avviare terapia diuretica, il paziente veniva valutato dai colleghi della Cardiologia. Data la presenza all’ecocardiografia di funzione ventricolare ai limiti inferiori di norma e di ipocinesia apicale non presente ad esame strumentale precedente, veniva posta indicazione ad angiografia coronarica, che documentava la presenza di malattia coronarica critica trivasale e conseguente indicazione a rivascolarizzazione miocardica chirurgica in elezione (eseguito triplo bypass coronarico, in assenza di complicazioni post-operatorie). Nell’ambito dello studio delle complicanze legate al diabete, il paziente effettuava una polisonnografia che documentava OSAS severa con necessità di intraprendere terapia con CPAP notturna. Collateralmente, si eseguiva ecografia addominale di controllo e successiva TC addome con mdc con evidenza di un quadro compatibile con “groove pancreatitis” e verosimile angiodisplasia ileale. Durante la degenza, infine, veniva ottimizzata la terapia ipoglicemizzante in atto, iniziando terapia insulinica mediante schema basal-bolus in prima istanza, per poi passare ad uno schema basal plus. Si dimetteva il paziente in buone condizioni cliniche generali e in soddisfacente compenso glico-metabolico ed emodinamico. Nell’ambito del follow-up diabetologico veniva avviata terapia con Gliflozina.