Genetic Risk Score e riclassificazione del rischio di malattia coronarica nel diabete tipo 2

Background: un numero sempre maggiore di loci genetici sono stati associati a malattia coronarica (CAD) attraverso studi di tipo genome-wide (GWAS) condotti prevalentemente nella popolazione generale. L’obiettivo del nostro studio è stato quello di validare l’associazione tra queste varianti e CAD nei pazienti con diabete di tipo 2 (T2D) e di valutarne il possibile utilizzo nel predire futuri eventi CAD. Metodi e Risultati: 74 polimorfismi a singoli nucleotide (SNPs), uno per ogni locus associato a CAD nella popolazione generale (dati aggiornati a giugno 2017), sono stati tipizzati in 5360 soggetti arruolati nel Action to Control Cardiovascular Risk in Diabetes study (ACCORD). Il genetic risk score (GRS), derivato dai questi 74 SNPs, era associato a CAD al baseline (O.R. per D.S. = 1.28, 95% CI=1.20-1.36, P=2×10-15) e al rischio di eventi CAD osservati durante un follow-up medio di 4.7 anni (H.R. per D.S.=1.23, 95% CI=1.14-1.32, p=1×10-7). Questa associazione era indipendente dai classici fattori di rischio cardiovascolari (CVD), e si confermava anche quando la popolazione veniva stratificata per età, sesso, prevenzione primaria/secondaria, familiarità per CVD, durata del diabete e categorie di HbA1c. L’efficacia cardiovascolare dei trattamenti testati nell’ACCORD (ossia controllo glicemico o antipertensivo intensivo Vs. standard, e fenofibrato+statina Vs placebo+statina) non era influenzata dal GRS. Tuttavia, l’aggiunta del GRS ai classici modelli di rischio cardiovascolare, migliorava la stima del rischio di sviluppare nuovi eventi CAD (relative Integrated Discrimination Index=7%, p=0.0006 e Net Reclassification Improvement=0.20, p<0.0001). Infine, la performance del GRS basati sui 74 loci CAD era superiore rispetto quella di GRS con numero minore di loci disponibili negli anni precedenti. Conclusioni: combinati in un GRS, i loci CAD identificati nella popolazione generale si associano a malattia coronarica, sia prevalente che incidente, anche nei pazienti con T2D. L’aggiunta del GRS ai classici modelli di rischio cardiovascolare migliora la riclassificazione dei nuovi eventi CAD e, con la scoperta di nuovi loci associati a CAD, ci si potrà attendere ulteriori miglioramenti.