Exenatide prolunga la sopravvivenza dell’allotrapianto ablando le cellule T effettrici

Glucagon Like Peptide-1 Receptor (GLP1R) è un regolatore chiave del metabolismo del glucosio, noto per essere espresso dalle cellule beta pancreatiche, dalla mucosa gastrica e dal centro ipotalamico del comportamento alimentare. Recentemente, è stata osservata la presenza dell’mRNA di GLP1R nei linfociti T, anche se la sua funzione in queste cellule rimane ancora da chiarire. In questo studio, ci siamo focalizzati sulla comprensione del ruolo dell’espressione di GLP1R e della sua cascata di segnalazione nei linfociti T durante l’allotrapianto. I dati che abbiamo ottenuto mostrano che, in condizioni basali, GLP1R è espresso in un sottogruppo particolare di linfociti T naïve CD4+ e CD8+ esprime GLP1R sia nell’uomo che nel topo. Quando si effettua un allotrapianto di isole pancreatiche o cardiaco su topi C57BL/ da donatori BALB/c, le cellule GLP1R+ CD4+/CD8+ si espandono nella milza e infiltrano la zona interessata da trapianto ad alte percentuali. Ciò non avviene quando si procede con un trattamento con exenatide, un agonista GLP1R. in fatti in questo caso, il trattamento diminuisce significativamente le percentuale di rigetto, riducendo la percentuale di linfociti T l’infiltrati ed inducendo l’espansione di cellule T regolatorie (Tregs). È interessante sottolineare che è stato anche notato un forte sinergismo tra Exenatide e Rapamicina. Gli studi in vitro hanno dimostrato che il meccanismo molecolare innescato da GLP1R promuove l’apoptosi delle cellule T effettrici ed induce una espansione leggera delle Treg. In conclusione possiamo dire che GLP1R sembra essere un modulatore della funzione delle cellule T e che Exenatide, il suo agonista, riesce a regolare la risposta alloimmune, modulando l’equilibrio tra cellule effettrici e regolatori delle cellule T, riducendo il rischio di rigetto.