EPIDEMIOLOGIA DEL DIABETE MELLITO NEI PAZIENTI RICOVERATI IN STROKE UNIT

Abstract

Attualmente esistono pochi dati aggiornati relativi all’epidemiologia del DM in pazienti ricoverati per malattia cerebrovascolare (CVA). Questo studio si è proposto di stimare la prevalenza di DM, precedentemente noto (DM-noto) o di primo riscontro (DM-new), in pazienti con accesso diretto presso la Stroke Unit dell’AOUI di Verona dal 1/1/2015 al 31/12/2017. La presenza di DM è stata accertata in base a precedente diagnosi, terapia ipoglicemizzante all’ingresso/dimissione o glicemia random ?11.1 mmol/L. L’associazione con mortalità intraospedaliera, complicanze infettive/cardiorespiratorie, durata e costo della degenza è stata verificata in tutti i pazienti e separatamente in DM-noto e DM-new. Le variabili incluse nell’analisi sono state estratte dalla scheda di dimissione ospedaliera e manualmente dalla cartella clinica di ogni paziente. Su un totale di 937 pazienti (51.3% uomini), la prevalenza stimata di DM era 20.6% (77.7% DM-noto; 22.3% DM-new) e la mortalità totale 10.3%. In analisi univariata, DM risultava predittore significativo di complicanze (36.2 vs 26.9%; crude-OR 1.54, 95% CI 1.10-2.16), ma non mortalità (14 vs 9.3%; crude-OR 1.59, 95% CI 0.99-2.56, p=0.062). Dopo aggiustamento per fattori di rischio cardiovascolare, DM si confermava predittore di complicanze (adj-OR 1.79, 1.13-2.82). Nel confronto DM-noto vs DM-new, non sono emerse differenze significative negli endpoints prespecificati. Stratificando la coorte per quartili di glicemia all’ingresso in ospedale, il rischio di mortalità e complicanze aumentava in rapporto al gradiente iperglicemico. I pazienti con glicemie entro il quartile superiore (?131 mg/dL) presentavano rischio di morte più elevato (adj-OR 4.69, 2.08-10.60) rispetto al quartile inferiore (<90 mg/dL). Simili dati si sono osservati per l’endpoint complicanze (crude-OR 1.53, 1.02-2.29). La presenza di DM rappresentava un predittore significativo di mortalità intraospedaliera (adj-OR 1.98, 1.03-3.82) nei soggetti ?81 anni vs <71 anni. Questi dati dimostrano che i pazienti con DM e concomitante CVA, specie se anziani e con stroke ischemico, sono soggetti fragili e caratterizzati da peggiori outcome clinici. Questo studio sottolinea la necessità di una diagnosi precoce e di percorsi multidisciplinari per un utilizzo razionale dei farmaci oggi disponibili. Powered by TCPDF (www.tcpdf.org).


Tipo: CO
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