EFFETTI DI EMPAGLIFLOZIN SULL’UPTAKE MIOCARDICO DI GLUCOSIO STIMATO CON PET IN SOGGETTI CON DM2

Abstract

Il diabete tipo 2 (DM2) si associa ad una elevata mortalità e morbidità cardiovascolare (CV). Recenti trial hanno dimostrato che gli SGLT-2i siano in grado di ridurre gli eventi CV maggiori, ma non è ancora chiaro se essi svolgano effetti diretti sul cuore. Un recente studio ha dimostrato nei suini una riduzione dell’uptake miocardico di glucosio, un aumentato uptake di chetoni e di FFA e un miglioramento della funzione ventricolare sistolica dopo trattamento con empagliflozin. Non è noto se anche nell’uomo l’empagliflozin possa modificare il metabolismo energetico del cuore. A tale scopo, sono stati valutati 18 soggetti con DM2 senza storia di cardiopatia ischemica, randomizzati a trattamento con empagliflozin o glimepiride, in aggiunta a metformina, per 24 settimane, in cui è stato valutato il metabolismo miocardico di glucosio (MRGlu), stimato attraverso 18FDG-PET dinamica combinata con clamp euglicemico iperinsulinemico. Al momento 11 soggetti hanno completato lo studio. Nei soggetti in terapia con empagliflozin (n=6) si osservava, dopo 24 settimane, una riduzione significativa della glicemia e una tendenza alla riduzione di HbA1c e all’aumento della chetonemia, rispetto al basale. I soggetti con glimepiride (n=5) presentavano una riduzione non significativa di glicemia e HbA1c rispetto al basale. Nei soggetti con empagliflozin si osservava, dopo 24 settimane, una riduzione significativa, rispetto al basale, di MRGlu globale (14±9.7 vs 24.5±9.3 mmol/min/100mg, p=0.006), e di MRGlu dei territori dell’arteria discendente anteriore sinistra (p=0.018), della coronaria destra (p=0.003) e del ramo circonflesso (p=0.005). Inoltre, essi mostravano una riduzione significativa della stiffness arteriosa misurata mediante pulse wave velocity (8±0.1 vs 6±0.9 m/s) e una tendenza alla riduzione della pressione arteriosa polmonare sistolica (PAPs) stimata con l’ecocardiogramma (31±6 vs 25±7 mmHg). I soggetti con glimepiride non presentavano, invece, modifiche significative di MRGlu e dei parametri CV valutati dopo 24 settimane di trattamento rispetto al basale. Questi dati indicano che il trattamento con empagliflozin in soggetti con DM2 si associa ad una riduzione significativa del metabolismo miocardico di glucosio stimolato dall’insulina confermando quanto precedentemente osservato in modelli animali.


Tipo: CO
Codice: 91