Effetti della pandemia e dell’implementazione delle linee guida su orientamento prescrittivo

L’attività clinica e l’orientamento prescrittivo in ambito diabetologico hanno subito numerose modifiche nel corso degli ultimi due anni, a causa della pandemia da SarsCov2, delle linee-guida nazionali ed internazionali e delle indicazioni di rimborsabilità a livello nazionale. Il presente studio osservazionale monocentrico si pone come obiettivo l’analisi dell’orientamento prescrittivo e degli outcome clinico-laboratoristici di carattere metabolico in tre diversi periodi: luglio 2019-marzo 2020 (pre-pandemia), luglio 2020-marzo 2021 e luglio 2021-marzo 2022 (rispettivamente, periodo A vs B vs C). Il numero delle visite erogate e l’età media dei pazienti sono rimasti trasversalmente stabili (rispettivamente, 1671 vs 1172 vs 1543; età media 67,6 vs 66,8 vs 67,0). Si è osservata una riduzione dell’emoglobina glicata (7,1 ± 1,2% A vs 7,1 ± 1,3% B vs 6,9 ± 1,1% C), con un consensuale incremento del numero di pazienti con valore <7% (56.7% A vs 57,2 B vs 66% C) e riduzione di quelli con >8% (16,6% A vs 15,8% B vs 11,8% C). Limitatamente all’assetto lipidico, i pazienti con LDL<100 mg/dl sono passati da 76,4% nel periodo A, 75,2% periodo B e 80,6% nel periodo C, con aumento consensuale dei soggetti con target <70 mg/dl (39,5% vs 40,9% vs 48,3%). La funzione renale è andata incontro ad un graduale e costante miglioramento (soggetti con eGFR <60 ml/min/1.73m2: 26.6% A vs 25,4% B vs 23,7% C). L’andamento prescrittivo è stato caratterizzato da una graduale preferenza verso i farmaci innovativi (SGLT-2i: 15,4% A vs 17,3% B vs 27,6% C; GLP-1RA: 34,8% A vs 50,6% B vs 58,8% C), a fronte di una riduzione del ricorso a terapia insulinica (39,1% A vs 32,4% B vs 29,1% C) e della restante terapia orale (es. DPP4i: 20,1% A vs 14,2% B vs 10,9% C). L’adeguamento prescrittivo alle linee-guida di riferimento e alle indicazioni di rimborsabilità ha garantito un graduale e costante miglioramento dei principali outcome metabolici e di alcuni fattori di rischio cardiovascolare, anche durante il periodo pandemico, con preferenza nei confronti dei farmaci innovativi (SGLT-2i e GLP-1RA).