Conoscere le preferenze del paziente con DM2

Background: molti farmaci possono ottimizzare il compenso metabolico nel DM2, con preferenze diverse da parte dei pazienti. Una maggiore attenzione alle scelte dei pazienti può aumentare significativamente l’aderenza – fattore generalmente poco considerato nelle scelte terapeutiche da parte dei medici – e da ultimo l’esito terapeutico. Materiali e Metodi: abbiamo verificato le preferenze dei pazienti (metodo Delphi e procedure Discrete Choice Experiment – DCE), individuando come attributi potenzialmente associati alle preferenze: 1) via e modalità di somministrazione (orale/iniettiva), 2) tipo di device iniettivo (pronto all’uso/da preparare), 3) frequenza di somministrazione (giornaliera/settimanale), 4) effetti sul peso (invariato/diminuito), 5-6) effetti collaterali, ovvero rischio di nausea (basso/alto) e di infezioni genito-urinarie (UTI – presenti/assenti). Sono stati costruiti gli scenari basati sui 6 attributi (22 scenari dopo esclusione degli scenari impossibili, dominanti e dominati, per un totale di (22*21)/2=231 confronti appaiati), divenuti 192 dopo l’esclusione di confronti tra scenari diversi per 1 solo parametro (banali), oppure tutti i 6 parametri (troppo complessi). Le coppie di scenari sono state proposte a 322 pazienti con DM2 naive alla terapia iniettiva (8 coppie proposte ad ogni soggetto) e 102 non-naive (12 coppie/paziente), chiedendo la loro preferenza qualora si fosse resa necessaria una modifica della terapia, indipendentemente dal compenso attuale. Risultati: i 2 gruppi erano simili per BMI (media 29.5 e 29.7 kg/m2, rispettivamente) ed età (66 e 64 aa). Come atteso, si documenta una forte preferenza per la terapia orale nei naive, mitigata dall’iniezione pronta all’uso, una forte preferenza ad evitare la nausea, un minore interesse per gli effetti sul peso ed ancor meno sul rischio di UTI. Nei non-naive si conferma la preferenza per la terapia settimanale, l’inversione del valore attribuito alla via di somministrazione, che vede ora favorita la via iniettiva pronta all’uso, con basso rischio di nausea, assenza di UTI, indipendentemente dagli effetti del peso. Conclusioni: la fobia dell’iniezione, fattore discriminante per l’intensificazione della terapia con farmaci iniettivi, viene rimossa dall’esperienza e viene esaltata la preferenza per la terapia settimanale sulla terapia quotidiana.