Biomarcatori dell’osso e aumentato rischio cardiometabolico in pazienti con diabete di tipo 2

Introduzione: osteopontina (OPN), osteoprotegerina (OPG) e osteocalcina (OC) sono glicoproteine che mediano il processo di mineralizzazione ossea; inoltre, è stato recentemente dimostrato un loro coinvolgimento nel mantenimento dellomeostasi glico-insulinemica. Attualmente, non sono disponibili dati sui cambiamenti contestuali di questi marcatori in corso di diabete mellito di tipo 2 (DMT2). Pertanto, obiettivi di questo studio sono stati valutare i livelli sierici di OPN, OPG e OC in pazienti con o senza DMT2 ed analizzarne i correlati clinici. Metodi: per questo studio, sono stati reclutati 83 pazienti con DMT2 afferenti presso il nostro ambulatorio di Diabetologia, Sapienza Università di Roma, e 71 soggetti non diabetici, confrontabili per sesso ed età, come gruppo di controllo. La popolazione in studio è stata sottoposta a caratterizzazione metabolica e ecografia carotidea per la misurazione dello spessore medio-intimale. I livelli sierici di OPN, OPG e OC sono stati misurati con metodo MILLIPLEX Multiplex Assays Luminex. Risultati: i pazienti con DMT2 presentavano livelli circolanti di OPN e OPG significativamente aumentati rispetto ai controlli (14.3±13.6 vs 10.6±13.7 mg/ml p<0.001, 0.70±0.60 vs 0.54±4.1 mg/ml, p= 0.02) mentre i livelli OC erano simili nelle due coorti (6.35±5.8 vs 7.80±7.0 mg/ml, p=ns). Elevati OPN e OPG correlavano con aumentati valori di pressione arteriosa sistolica (PAS), HOMA-IR e HOMA-β, presenza di dislipidemia e aterosclerosi. All’analisi di regressione lineare multivariata, l’associazione tra maggiori livelli circolanti di OPN, OPG e PAS si confermava indipendente da possibili fattori di confondimento. Conclusioni: i livelli circolanti di OPN e OPG sono aumentati nei pazienti DMT2 e identificano un profilo metabolico particolarmente sfavorevole, caratterizzato in particolare da elevati valori pressori. La concentrazione dei peptidi ossei circolanti potrebbe rappresentare un marcatore di stress vascolare/accelerata aterosclerosi nel diabete e potrebbe costituire un nuovo strumento per la stratificazione del rischio cardiovascolare in questa popolazione.