Aumentata espressione di VEGF in placente di donne con diabete gestazionale

Baskground: le placente di donne con diabete gestazionale (GDM) presentano alterazioni microscopiche e strutturali correlate al controllo glicemico, al trattamento intrapreso in gravidanza e al tempo intercorso per raggiungere un controllo glicemico ottimale. I pochi studi effettuati sono stati condotti su campioni ristretti e non correlano il dato morfologico-ultrastrutturale con l’outcome neonatale. Questo studio si propone di valutare, in donne con GDM, la presenza di alterazioni placentari funzionali in termini di vascolarizzazione, infiammazione e stress ossidativo correlandola con gli esiti neonatali. Materiali e Metodi: 29 placente di donne con GDM sono state confrontate con quelle di 10 donne con gravidanza singola fisiologica. I markers di vascolarizzazione (PAS, CD31 e VEGF) sono stati valutati con immunoistochimica e sono stati correlati con i seguenti outcome neonatali: peso alla nascita, percentile di riferimento e indice di Apgar (AI). Risultati: delle 29 donne con GDM, 19 erano in terapia con insulina, 1 con Metformina e 9 in dietoterapia. Tra i due gruppi non è stata rilevata alcuna differenza per età, BMI e peso della placenta. Un minore incremento ponderale, non significativo, è stato osservato nelle donne con GDM (7 ± 6.6 Kg vs 9.5 ± 3 Kg, p=0.77). La positività per VEGF (>50% delle cellule immunoreattive) è del 55.2% nel gruppo GDM e del 10% nei controlli (p=0.02). Non è stata osservata differenza tra i gruppi circa l’espressione di CD31 e PAS. Tra i neonati il peso medio alla nascita, il percentile di peso alla nascita e AI sono sovrapponibili nei due gruppi. Sono stati riscontrati 7 casi di iposviluppo (percentile di peso alla nascita <10°) nel gruppo GDM: in 4 di tali casi si è riscontrata positività per VEGF. Conclusioni: l’aumento di espressione di VEGF suggerisce come nel GDM ci possa essere uno stimolo all’angiogenesi in risposta ad un danno vascolare placentare su base ossidativa. La percentuale di iposviluppo osservata apre, inoltre, la strada a nuove riflessioni riguardo il ruolo delle alterazioni vascolari legate al GDM nella crescita fetale in utero.