Associazione tra ridotti livelli circolanti di adiponectina e presenza/severità di NAFLD in pazienti con diabete mellito tipo 2

Background: I meccanismi associati allo sviluppo ed alla progressione della NAFLD rimangano ancora da approfondire. Scopo di questo studio è stato quello di valutare se esiste un’associazione dei livelli circolanti di adiponectina con la presenza e severità di NAFLD in pazienti affetti da T2DM. Metodi: Abbiamo consecutivamente arruolato 79 uomini affetti da T2DM, esenti da epatopatie note e non trattati con insulina, che afferivano al Servizio di Diabetologia in un periodo di circa 4 mesi e che avevano accettato di partecipare ad uno screening per la NAFLD. Tale screening prevedeva l’esecuzione di un’ecografia ed elastografia epatica (da parte di un unico operatore) e di prelievi ematochimici, inclusivi anche del dosaggio di adiponectina e del genotipo PNPLA3 rs738409 GG (che si associa ad una maggiore predisposizione di sviluppare NAFLD con fibrosi). Risultati: Dei 79 partecipanti (età 67±10 anni, BMI 27.7±4 kg/m2, HbA1c 6.9±0.7%), 28 pazienti non avevano NAFLD, 32 pazienti avevano steatosi epatica e 19 pazienti avevano steatosi ed una stiffness epatica maggiore di 7.0 kPa al Fibroscan®, indicativa di fibrosi significativa. Rispetto ai pazienti senza NAFLD, i pazienti con steatosi e quelli con steatosi e fibrosi significativa avevano livelli marcatamente più bassi di adiponectina (mediana: 5.5 [IQR 2.3-7.6] vs. 2.4 [1.8-3.7] vs. 1.6 [1.0-2.9] ug/mL, p<0.001). Dopo aggiustamento per età, BMI, HOMA-IR score e PNPLA3 rs738409-allele G, ridotti livelli di adiponectina si associavano ad un maggiore rischio di avere non solo steatosi isolata (adjusted-OR 0.41, 95% CI 0.18-0.96, p<0.05), ma anche steatosi con coesistente fibrosi significativa (adjusted-OR 0.26, 95% CI 0.10-0.81, p<0.05). Conclusioni: I risultati di questo studio suggeriscono che bassi livelli circolanti di adiponectina si associano ad un rischio maggiore di avere steatosi con fibrosi significativa in pazienti maschi con T2DM, suggerendo un possibile ruolo dell’adiponectina nello sviluppo e progressione della NAFLD.