ARTERIOPATIA EXTRACORONARICA E CARDIOPATIA ISCHEMICA SILENTE NEL DIABETE TIPO 2: NOSTRA ESPERIENZA

Abstract

Background: la malattia coronarica rappresenta la principale causa di morbilità e di mortalità nei pazienti con diabete mellito di tipo 2 (DM2); la Cardiopatia Ischemica Silente (CIS) in questi pazienti è molto frequente e con peggiore prognosi. Pertanto, risulta fondamentale una diagnosi accurata e precoce della CIS attraverso l’identificazione di condizioni ad alto rischio (High Risk Conditions – HRC) di CIS, ai sensi degli Standard italiani per la cura del diabete mellito 2016 (anomalie ECG a riposo e danno subclinico nel distretto vascolare extra-coronarico). Scopo: verificare la relazione tra la presenza di HRC ed eventi ischemici cardiaci in pazienti con DM2. Materiali e Metodi: si tratta di uno studio osservazionale retrospettivo, condotto su un campione di 12.210 pazienti con DM2. Sono state ricercate le HRC all’interno delle cartelle cliniche elettroniche dei pazienti e, in particolare, sono stati scelti per questo lavoro i seguenti 2 sottogruppi: “anomalie ECG a riposo” (AECG) e “Macroangiopatia non coronarica (avanzata)” (MNC). Inoltre, sono stati selezionati i pazienti che riportavano in anamnesi patologica remota CIS e/o manifesta. Risultati: 2.682 pazienti presentavano le HRC per CIS e 1.371 erano i pazienti con precedenti eventi ischemici. Mettendo in relazione questi 2 campioni, è emerso che il 40% dei pazienti con ischemia cardiaca presentava HRC e la fascia di età critica era compresa tra 71 e 79 anni, e i pazienti con HRC si associavano significativamente alla comparsa di eventi ischemici cardiaci (p<0,001). Tra i pazienti a rischio, la prevalenza di AECG è risultata del 23% e quella di MNC dell’84%; ma la prevalenza di eventi ischemici cardiaci nei 2 sottogruppi era la stessa (20,5% circa, p=0,844). Conclusioni: la diagnosi precoce della CIS nei pazienti con DM2 è indispensabile ed è possibile soltanto attraverso una collaborazione tra il diabetologo e il cardiologo: infatti, grazie alla condivisione degli algoritmi diagnostici, possono essere identificati i pazienti con HRC da indirizzare tempestivamente ad esami cardiologici non invasivi di II livello (ecocardiogramma e test da sforzo) e ad una eventuale successiva coronarografia (III livello).


Tipo: PD
Codice: 168