Il consumo di pane ricco in amilosio migliora il profilo metabolico giornaliero: ruolo degli SCFAs

Premessa: Il consumo di prodotti ad alto contenuto in amilosio riduce la risposta glicemica postprandiale nelle persone a rischio di diabete tipo 2. Non è chiaro se gli effetti metabolici benefici si mantengono anche al pasto successivo e se sono mediati dalla fermentazione intestinale. Obiettivo: Valutare l’effetto del consumo di pane prodotto con farina di frumento ad alto contenuto in amilosio sulla risposta metabolica postprandiale, sulla fermentazione intestinale e sulla risposta metabolica al pasto successivo, in individui sovrappeso/obesi. Metodi: 20 individui (11M/9F, 48±12 anni, BMI: 30±3 kg/m2) consumavano a colazione, in tre giorni diversi, nell’ambito di pasti misti, tre tipi di pane: a contenuto alto in amilosio (VHA, 85% di amilosio), moderato (MHA, 70% di amilosio) e controllo (100% farina convenzionale). I pasti erano simili per contenuto calorico, macronutrienti e fibre. Quattro ore dopo la colazione e fino a due ore dopo il consumo di un pranzo standard, uguale nelle tre occasioni sperimentali, venivano prelevati campioni ematici ogni ora, per valutare il profilo metabolico e i livelli circolanti di acidi grassi a corta catena (SCFAs). Risultati: Il profilo glicemico giornaliero era diverso nelle tre occasioni sperimentali (p=0.030). La risposta glicemica era più bassa dopo le colazioni con pane VHA e MHA, rispetto al controllo (p=0.015), mentre non differiva dopo il pranzo standard (p=0.168). La risposta insulinemica non differiva dopo le colazioni test (p=0.577), ma diminuiva dopo il pranzo standard successivo alle colazioni con pane VHA e MHA (p=0.038). I livelli plasmatici di propionato aumentavano dopo il pranzo consumato dopo le colazioni con pani VHA e MHA, rispetto al controllo (p=0.026). I livelli di propionato e insulina si correlavano in maniera inversa (r=-0.334; p= 0.038). Conclusioni: Il consumo di pane ricco in amilosio (70-85%) migliora il profilo glicemico giornaliero e la risposta insulinemica al pasto successivo. Tale effetto è mediato dall’aumento dei livelli circolanti di propionato, prodotto della fermentazione intestinale.