Position Statement su “Nutraceutici per il trattamento dell’ipercolesterolemia” della Società Italiana di Diabetologia (SID) e della Società Italiana per lo Studio della Arteriosclerosi (SISA)

WRITING COMMITTEE

Delegato SID 

Prof.ssa Angela A. Rivellese

Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia

Università degli Studi di Napoli “Federico II”

Delegato SISA

Prof. Matteo Pirro

Unità di Medicina Interna

Dipartimento di Medicina

Università degli Studi di Perugia

Con la collaborazione di:

SID 

Dott.ssa Cristina Bianchi 

U.O. Diabetologia e Malattie del Metabolismo

Dipartimento di Area Medica

Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana

Dott.ssa Claudia Vetrani

Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia

Università degli Studi di Napoli “Federico II”

SISA

Dott. Massimo R. Mannarino

Unità di Medicina Interna

Dipartimento di Medicina

Università degli Studi di Perugia

Prof. Franco Bernini

Dipartimento di Farmacia

Università degli Studi di Parma

Riassunto

L’ipercolesterolemia rappresenta uno dei maggiori fattori di rischio per morbilità e mortalità cardiovascolare. Numerose evidenze dimostrano che la riduzione del colesterolo LDL, sia in prevenzione primaria che secondaria, si associa ad una significativa riduzione del rischio di eventi cardiovascolari.

Le strategie terapeutiche per il raggiungimento di valori ottimali di colesterolo LDL prevedono sia interventi sullo stile di vita che interventi farmacologici. L’approccio terapeutico iniziale al paziente con ipercolesterolemia prevede una dieta a basso apporto di colesterolo, grassi saturi e “trans” e un aumento di fibre alimentari, associata all’attività fisica. Tuttavia, la compliance da parte dei pazienti è spesso insoddisfacente, soprattutto a medio-lungo termine. Inoltre, alcuni componenti della dieta con azione ipocolesterolemizzante sono presenti in quantità modesta o funzionalmente insignificante negli alimenti. Pertanto, negli ultimi anni si è diffusa la possibilità dell’utilizzo di “nutraceutici”, nutrienti e/o composti bioattivi con possibili effetti benefici sulla salute dell’uomo, che possono essere addizionati ad alimenti e bevande, o assunti sotto forma di integratori alimentari (formulazioni liquide, compresse, capsule).

Ad oggi, si conta un numero sempre crescente di nutraceutici con presunta azione ipocolesterolemizzante e la ricerca scientifica a riguardo ha prodotto per alcuni di essi dati contrastanti, non completamente chiari e spesso con limiti metodologici di rilievo.

Pertanto, in questo documento valuteremo per i principali nutraceutici ad azione ipocolesterolemizzante (fibre, fitosteroli, derivati della soia, policosanoli, riso rosso fermentato e berberina): 1) il livello di evidenza circa l’efficacia ipocolesterolemizzante dedotta da studi di intervento effettuati nell’uomo; 2) i possibili effetti collaterali ed i rischi legati al loro impiego; 3) le categorie di pazienti che potrebbero beneficiarne.

Parole chiave: nutraceutici, fibre, fitosteroli, derivati della soia, policosanoli, riso rosso fermentato, berberina, rischio cardiovascolare, lipidi plasmatici.

Summary 

Hypercholesterolemia is a major risk factor for cardiovascular morbidity and mortality. There is a large body of evidence showing that the reduction in LDL cholesterol is associated with a significant reduction in the risk of cardiovascular events, both in primary and secondary prevention.

Treatment strategies to achieve optimal LDL cholesterol levels include both interventions on lifestyle and pharmacological measures. The initial therapeutic approach to patients with hypercholesterolemia includes a low dietary intake of cholesterol, saturated and “trans” fats and an increase in dietary fiber, associated with physical activity. However, patients compliance to these recommendations is often inadequate, especially in the medium to long term. In addition, some dietary components with putative cholesterol-lowering activities are present in small or functionally insignificant amounts in food. Therefore, in recent years the use of “nutraceuticals” (i.e., nutrients and/or bioactive compounds with potential beneficial effects on human health) has become widespread. Such substances may be added to foods and beverages, or taken in the form of dietary supplements (liquid preparations, tablets, capsules).

A growing number of nutraceuticals with some cholesterol-lowering activity have been proposed and scientific research regarding some of them has produced conflicting results and was flawed by relevant methodological limitations.

Therefore, the cholesterol-lowering activity of some nutraceuticals (i.e., fiber, phytosterols, soy products, policosanol, red yeast rice and berberine) will be discussed along with: 1) the level of evidence on the cholesterol-lowering effectiveness emerging from interventional studies in humans; 2) the possible side effects and risks associated with their use; 3) the categories of patients who would benefit from their use.

Key words: nutraceuticals, fiber, phytosterols, soy products, red yeast rice, berberine, cardiovascular risk, cholesterol.

Lista delle abbreviazioni: ASX: astaxantina, BBR: berberina, EFSA: Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare, FDA: Food and Drug Administration, HMGCoA: idrossimetilglutaril-CoenzimaA reduttasi, LDLR: recettore LDL, PCS: policosanoli, PCSK9: proproteina convertasi subtilisina/Kexina tipo 9, RRF: riso rosso fermentato.