Insulina Biosimilare: è “uguale” al farmaco originator?

a cura di Anna Solini1, Agostino Consoli

1Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, Università degli Studi di Pisa; 2Dipartimento di Medicina e Scienze dell’Invecchiamento, Università degli Studi di Chieti-Pescara “G. D’Annunzio” 

Nel Settembre 2014 l’Agenzia Europea dei Medicinali (European Medicines Agency – EMA) ha rilasciato l’autorizzazione all’immissione in commercio del primo biosimilare dell’insulina, con il nome commerciale di Abasaglar. Si tratta del biosimilare dell’insulina glargine, che ha ottenuto la rimborsabilità in classe A il 2 Febbraio 2016.

Con la commercializzazione del primo biosimilare si è naturalmente innescato un dibattito nella comunità clinica su quanto il biosimilare sia “uguale” al farmaco originator, su quanto, cioè, la necessaria non “identità” si traduca comunque in un “clinicamente uguale”. L’evidenza che abbiamo oggi a disposizione ci consente di affermare che la molecola biosimilare e la molecola originator siano sostanzialmente interscambiabili nella pratica clinica o qualche aspetto merita ancora di essere approfondito? In questo nella rubrica Opinioni a Confronto di questo numero Massimo Boemi (con il contributo di Federica D’Angelo) e Francesca Porcellati (con il contributo di Geremia Bolli e Carmine Fanelli) esprimono le loro opinioni su questo argomento. Come apprezzerete, una sostanziale similarità di vedute viene declinata dai due gruppi di discussant con delle interessanti vene di differenza che siamo sicuri forniranno utili spunti di riflessione per tutti. Buona Lettura.

DISCUSSANT

Massimo Boemi1, Federica D’Angelo1, Francesca Porcellati, Geremia B. Bolli, Carmine G. Fanelli2

1UOC Malattie Metaboliche e Diabetologia INRCA-IRCCS, Ancona; 2Dipartimento di Medicina, Università degli Studi di Perugia