Dieta e diabete: il lungo viaggio da Celso alla nutrizione basata sull’evidenza

Gabriele Riccardi, Angela A. Rivellese, Giovanni Annuzzi, Brunella Capaldo, Rosalba Giacco, Olga Vaccaro

Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia, Università Federico II, Napoli

Lettura in occasione del Premio Celso tenutasi a Rimini al 51° Congresso della Società Italiana di Diabetologia

Auro Cornelio Celso è uno scrittore enciclopedico romano (prima metà del I sec. d.C.), autore di un vasto trattato, Artes, del quale resta per intero il De Medicina, completo riassunto della medicina e della chirurgia secondo le norme ippocratiche. In questa opera sono indicate alcune norme di comportamento per il mantenimento della buona salute che ancora oggi mantengono inalterata la loro validità. Se ne possono citare alcune, a puro titolo di esempio, più vicine al nostro campo di interesse clinico:

– le infermità si curano con i rimedi, non con l’eloquenza;

– non bisogna mai trascurare l’esercizio fisico, giacché l’inattività indebolisce il fisico e fa invecchiare precocemente;

– e venendo al mangiare, utile non è mai una ripienezza soverchia; tuttavia, dannosa è spesso anche un’eccessiva astinenza.

Il riscontro di antiche radici alla base di molte, ma non tutte, le raccomandazioni sullo stile di vita induce spesso a considerare l’ambito della prevenzione e della terapia non farmacologica come una sorta di territorio extramoenia della medicina clinica, che affonda le sue radici più nell’esperienza personale e nel buon senso del medico che in principi solidi costruiti sull’evidenza prodotta dagli studi clinici.

Contrastare questa visione erronea è stato uno dei principi ispiratori della nostra attività clinica e scientifica. Abbiamo, nel corso degli anni, concentrato le nostre energie sulla validazione delle raccomandazioni nutrizionali, spesso contrastanti, che nel corso degli anni sono state emanate da società scientifiche, agenzie per la salute nazionali o sovrannazionali o da esperti utilizzando, come unico criterio di veridicità, l’evidenza prodotta da studi clinici controllati nell’uomo, sobbarcandoci, in molti casi, in prima persona “l’onere della prova” eseguendo la necessaria sperimentazione clinica.

I risultati di questa ricerca pluriennale costituiscono il canovaccio di questa rassegna sull’intervento non farmacologico per la prevenzione e la terapia del diabete. Quattro sono le problematiche che verranno affrontate; la scelta è motivata sia dalla loro rilevanza clinica sia perché intorno ad esse si è particolarmente focalizzata l’attività di ricerca del nostro gruppo:

Caratteristiche degli alimenti in grado di influenzare la risposta glicemica postprandiale.

Il ruolo del colon nella modulazione della glicemia a digiuno.

Interazione tra geni e ambiente nella regolazione del metabolismo energetico.

La chirurgica bariatrica nei pazienti diabetici con obesità di alto grado.