Valutazione obiettivi performance screening retinopatia diabetica attraverso calcolo di indicatori

La retinopatia diabetica è la più importante complicanza oculare del diabete. L’indicatore di processo sulla complicanza oculare evidenzia segni complessivi di miglioramento nella valutazione longitudinale, tranne che per alcune regioni. Vi è una percentuale complessiva di incremento, rispetto al 2012, pari al 37,5%. Le riflessioni sulla retinopatia devono tener conto della periodicità nell’esecuzione del fundus oculi, che spesso viene effettuato ogni 18-24 mesi, se reperto di normalità, secondo le indicazioni delle linee guida. Obiettivo è valutare il raggiungimento degli obiettivi di performance previsti dalle Linee Guida per lo screening della RD, attraverso il calcolo degli indicatori di processo e di esito in una popolazione di diabetici attivi che partecipano al Percorso assistenziale del DM.
Nella UOC Diabetologia Ospedale S. Pertini di Roma, dal 2004 è attivo il Percorso assistenziale diabete tramite cui sono stati monitorati in totale 5990 pazienti per retinopatia diabetica. È stato analizzato il periodo 1/1/2016-31/12/2016 attraverso l’estrazione degli indicatori AMD dalla cartella informatizzata in uso presso la UOC Diabetologia. Questi dati sono stati poi messi a confronto con quelli derivanti dagli Annali AMD regionali e nazionali per valutare il grado di performance del CD. Indicatore di processo. Soggetti monitorati per retinopatia diabetica: Tipo 1 Num. 93 Perc. 35,91%, Tipo 2 Num. 533 Perc. 19,17%. Indicatore di esito Soggetti con RD su totale monitorati per RD: Tipo 1 Num. 36 Perc. 38,71%, Tipo 2 Num 129 Perc. 24,20%. Gli Annali AMD riportano che una percentuale di registrazione vicina al 50% potrebbe indicare la corretta esecuzione dell’esame su quasi tutta la popolazione assistita. I dati della UOC sono in linea con quelli delle Regioni che si attestano al 20% per quanto riguarda i soggetti con diabete tipo 2 monitorati per retinopatia diabetica; per il diabete tipo 1 la percentuale migliora significativamente attestandosi al dato medio nazionale. L’obiettivo futuro per il CD è quello di valutare altri indicatori di processo per identificare eventuali differenze tra diabete tipo 1 e 2 e, attraverso strategie come audit interni, impostare un percorso di miglioramento di buona pratica clinica.