Valore prognostico della disfunzione endoteliale in pazienti asintomatici con DMT2

Background: la disfunzione endoteliale è un passaggio iniziale cruciale nella genesi e nella progressione della malattia vascolare aterosclerotica nei pazienti diabetici. Il valore prognostico della disfunzione endoteliale e del test da sforzo in pazienti diabetici asintomatici, in assenza di evidenza di malattia cardiaca, rimane sconosciuto. Metodi: abbiamo studiato 61 soggetti con diabete di tipo 2 (DMT2) in assenza di evidenze di malattia cardiaca (basandoci sulla storia clinica, sull’ECG e sull’ecocardiografia). All’arruolamento, sono stati sottoposti ad un test da sforzo limitato dall’insorgenza dei sintomi e ad una valutazione della funzione endoteliale mediante la misurazione della dilatazione flusso-mediata (FMD) e della dilatazione mediata dai nitrati (NMD). Gli eventi clinici sono stati rivalutati a 48 mesi di follow-up. Come end-point primario abbiamo considerato l’insorgenza di eventi cardiovascolari (CVE), includendo morte cardiaca, eventi ischemici coronarici e cerebro-vascolari acuti, e rivascolarizzazione coronarica (PTCA). L’FMD è stato ripetuto al follow-up in 45 pazienti. Risultati: abbiamo registrato 10 eventi miocardici totali durante il follow-up: 3 infarti del miocardio, 5 PCTA per angina cronica stabile e 2 eventi cerebro-vascolari acuti. Non è stata riscontrata alcuna morte cardiaca. L’FMD all’arruolamento era più basso in pazienti che hanno sviluppato CVE, comparato ai pazienti senza CVE (3.78+0.97 vs 4.70+1.33, p=0.04). Non sono state registrate differenze in merito a NMD. L’FMD al follow-up è rimasto più basso nei pazienti che hanno sviluppato CVE, comparato ai pazienti senza eventi cardiovascolari. Nessun’altra variabile (durata del diabete, età, fattori di rischio cardiovascolari, terapia) era associato a CVE. Nessuna variabile del test da sforzo era significativamente associata all’insorgenza di CVE. Conclusioni. I nostri dati hanno dimostrato che la disfunzione endoteliale era l’unico fattore predittivo e gioca un ruolo significativo nel definire la prognosi in pazienti con DMT2, a differenza del test da sforzo.