La gestione integrata del diabete migliora la qualità dell’assistenza diabetologica

Il “Piano per la malattia Diabetica” (DGR 1480/2013) fornisce indicazioni per il miglioramento della qualità dell’assistenza. In particolare sottolinea la necessità di una stretta collaborazione tra il Medico di Medicina generale (MMG), i Centri diabetologici (CAD) e le Associazioni di Tutela Diabetici (ATD) e prevede la redazione di un protocollo diagnostico-terapeutico condiviso da tutti i soggetti interessati (PDTA), ricavato dalle linee guida internazionali e nazionali ed integrato dalla conoscenza delle risorse disponibili. Nella regione Marche queste indicazioni sono state recepite con “Legge Regionale” già nel 2009 a seguito della quale è stato avviato un progetto pilota presso alcuni CAD. La convinzione dell’assoluta necessità di una reale integrazione tra i diversi attori del percorso ha guidato l’implementazione del progetto di Gestione Integrata del Diabete in atto presso Senigallia Area Vasta 2, a partire dal gennaio 2014.
Lo scopo è stato quello di promuovere il miglioramento dell’assistenza diabetologica ai pazienti residenti a Senigallia attraverso la condivisione telematica dei dati tra i Diabetologi e i MMG. I risultati ottenuti con il progetto QUICK Connect PDTA attraverso la valutazione periodica puntuale degli indicatori di struttura, di processo e di esito intermedio, hanno permesso di confermare il fatto che chi fa parte del progetto di Gestione Integrata presenta miglior controllo metabolico e performance clinica.
Sul versante territoriale/MMG si registra un miglioramento superiore al 300% sia per quanto riguarda gli indicatori di percorso che per quanto riguarda i principali indicatori di esito intermedio per i pazienti in Gestione Integrata (GID) rispetto ai pazienti NON in gestione integrata (NoGID).
Il contributo di ciascun operatore nell’ambito del PDTA e lo scambio delle informazioni sono in grado di creare le basi per un virtuoso circuito di ottimizzazione dei percorsi, che conduce alla riduzione dei bisogni di cura, alla riduzione delle liste di attesa, al miglioramento della qualità di vita dei pazienti e degli operatori sanitari, nonché alla riduzione della spesa sanitaria.
I risparmi ottenuti potrebbero essere riutilizzati nell’area diabetologica per pagare l’accesso all’innovazione.