Effetti emoreologici di empagliflozin

Empagliflozin riduce la mortalità cardiovascolare con meccanismi non esclusivamente ipoglicemizzanti. Le gliflozine inibiscono il riassorbimento tubulare del glucosio, riducono del peso corporeo, e la pressione arteriosa, aumentano ematocrito ed emoglobina. L’aumento dell’ematocrito, potrebbe influenzare lo shear stress e come conseguenza le proprietà antiaterogene e i meccanismi di regolazione del tono vascolare mediati dall’endotelio. Lo shear stress, o forza emodinamica tangente alla parete del vaso, regola in acuto e in cronico la funzione dell’endotelio. Valori più alti di shear stress si associano a bassi valori di spessore della parete arteriosa e migliore funzione endoteliale. In base alle evidenze disponibili abbiamo disegnato il nostro studio con lo scopo di verificare se il trattamento con empagliflozin influenzasse lo shear stress e lo spessore medio-intimale dell’arteria carotide. Sono stati reclutati soggetti con diabete di tipo 2 in trattamento con insulina +/-metformina per i quali era suggerito il trattamento con gliflozina o farmaci attivatori del sistema incretinico (gruppo di controllo) per migliorare il compenso glicemico. La viscosità ematica, lo shear stress e l’IMT della carotide sono stati misurati al tempo 0, dopo 1 e 3 mesi di trattamento.
La viscosità ematica aumentava significativamente nel gruppo trattato con empagliflozin progressivamente dal tempo 0 a 3 mesi (4,87±0,57; 5,19±0,75; 5,32±0,66 cP, p<0.02) rispetto al gruppo di controllo (4,66±0,56; 4,53±0,50 vs 4,98±0,73 cP, p=NS) i cui valori rimanevano stabili. Lo shear stress allo stesso modo aumentava significativamente nel gruppo trattato con empagliflozin: tempo 0, 23,0±7,3; 1-mese, 26,8±8,6; 3-mesi 25,7±7,2 dyne/cm2 p=0,01. Lo spessore medio intimale si riduceva significativamente già dopo 1 mese di trattamento con empagliflozin (tempo 0: 831±156 m; 1-mese 793±150 m; 3-mesi 766±127 m; p<0.0001) mentre la riduzione nel gruppo in trattamento con attivatori incretinici era significativa dopo 3 mesi (baseline: 890±146 m; 1-mese 881±160 m; 3-mese 841±109 m; p<0.01). I risultati della nostra ricerca per la prima volta dimostrano che empagliflozin ha un effetto diretto sulla viscosità ematica e sullo shear stress. L’aumento di questi parametri può contribuire a spiegare gli effetti benefici vascolari non strettamente ipoglicemizzanti delle gliflozine.