Comportamenti di self-care e stress in pazienti con e senza diagnosi di Depressione Maggiore

È noto che pazienti affetti da diabete mellito tipo (DM) hanno una probabilità doppia di incorrere in un episodio depressivo nel corso della vita rispetto a soggetti non diabetici. In persone con diabete, la depressione si associa con più alti livelli di glicemia, scarsa aderenza alla terapia e maggiori complicanze. Poiché la relazione tra depressione e diabete è molto complessa e ancora non completamente compresa, nostro scopo è stato valutare la relazione tra aderenza alla terapia e stress associato al diabete in pazienti con e senza pregressa diagnosi di Depressione Maggiore.
Sono stati arruolati 41 pazienti con DM (M 17; F 24) tra quelli afferenti al Servizio di Diabetologia dell’AOUI di Verona. A tutti sono stati somministrati 4 questionari: Patient Health Questionnaire (PHQ), Problem Areas in Diabetes, Scala per lo stress percepito (PSS) e  The Summary of Diabetes Self-Care Activities (SDSCA), per la  rilevazione della gravità della depressione, adattamento alla malattia, percezione dello stress e aderenza alla terapia. Il campione mostrava le seguenti caratteristiche (media±SD): età 56.4±11.6 anni; durata diabete 12.8±10.2 anni; HbA1c 7.3±1.0. In analisi univariata, la depressione si associava a minore aderenza alla terapia (r=-0.42, p=0.006) e più elevata percezione di stress sia generale (r=0.68, p<0.001) che specifica per il diabete (r=0.37, p=0.01). Nel confronto tra pazienti con pregressa diagnosi di Depressione Maggiore e non depressi i primi riportavano più difficoltà di adattamento alla malattia (33.8±16.4 vs 16.1±13.7, p=0.002), minore aderenza alla terapia (25.0±11.0 vs 37.6±13.2, p=0.01) e minori controlli glicemici (2.7±2.7 vs 4.6±2.4, p=0.04). I risultati preliminari dello studio mostrano che pazienti con DM e Depressione Maggiore presentano più difficoltà di adattamento alla malattia e minore aderenza alle prescrizioni terapeutiche rispetto a pazienti non depressi. Un intervento psicologico mirato per questa tipologia di pazienti potrebbe favorire un miglioramento del loro status fisico oltre che mentale.