Approccio al piede diabetico negli ultra-ottantenni

L’incremento dell’età media e l’aumento della prevalenza della malattia diabetica, nonché  la longevità dei pazienti in trattamento, rendono lo scenario ambulatoriale sempre più ricco di pazienti con età superiore ad ottanta anni. Sebbene varie evidenze confermino la validità delle indicazioni vigenti circa la cura delle lesioni agli arti inferiori nei pazienti con diabete a tutte le età, pochi dati sono ancora oggi disponibili nella popolazione di anziani e grandi anziani.
Scopo di questo lavoro è riportare la nostra esperienza maturata su una popolazione di ultra-ottantenni con primo accesso  presso l’ambulatorio del piede diabetico nel triennio 2014-2016, analizzando i risultati a  novembre 2017 (durata follow-up medio 43,2 mesi,  range tra 12 e 48 mesi).
Complessivamente 301 pazienti  (età: 86,1± 4,55 anni; rapporto maschi/femmine, 176/125) hanno eseguito una prima visita presso il nostro ambulatorio nel triennio 2014-2016; di questi 75 pazienti presentavano al momento dell’accesso età superiore a 90 anni (età media 92,52± 2,01; maschi/femmine 20/55, HbA1c 7.2±1.1 %, 55±11 mmol/mol).  In tutti i pazienti è stata eseguita una valutazione delle lesioni agli arti inferiori secondo la Texas Wound Classification. Dei 226 pazienti con età compresa tra 80 e 89 anni il 42,4% presentava lesioni di tipo 0A, mentre  nei pazienti con età maggiore di 90 anni il il 65,4% presentava lesioni di grado maggiore di 0A.  Nel corso del follow-up il 12,6% dei pazienti è deceduto (8,4% degli ottantenni / 25,3% dei novantenni). Sia  nei pazienti ottantenni che novantenni ,la presenza di lesione di grado  maggiore di 0A si associava ad aumentata mortalità (OR 0,1 e 0,2 rispettivamente, CI 95%). Nei pazienti novantenni con lesioni di tipo IIIC e IIID la rivascolarizzazione periferica (6 pazienti su 15 trattati, 49%) ha inciso positivamente sui tempi di guarigione (6,08 ±6,16 mesi).
I risultati del nostro studio monocentrico confermano l’utilità  della sorveglianza attiva nei pazienti diabetici, anche ottantenni ed ultra ottantenni,  ad alto rischio per lesioni ulcerative, al fine di migliorare la sopravvivenza dei pazienti. Nei pazienti con lesioni ischemiche in atto, se e quando possibile, il trattamento multifattoriale, comprensivo di rivascolarizzzione, è in grado di favorire la guarigione anche nei pazienti con età superiore a novanta anni.