Analisi di una casistica di donne affette da diabete in gravidanza

Negli ultimi decenni si è assistito ad un costante aumento di gravidanze multiple, da ascrivere soprattutto all’aumentata età del concepimento ed allo sviluppo di tecniche di fecondazione assistita per l’infertilità. La gravidanza di per sé è uno stato diabetogeno, per le variazioni ormonali che si verificano, maggiormente espresse nelle gravidanze multiple, e noto fattore di rischio per gli outcomes fetali. L’analisi è stata condotta su una coorte di 364 pazienti con età media 34.589±0.263 e BMI medio 25.535±0.314, tutte sottoposte a curva da carico orale (OGTT) con 75 g di glucosio. Il 75.8% (n=276) era costituito dal gruppo di donne con gravidanza singola e spontanea, affette da GDM; il 19.8% (n=72) controlli sani; il restante 4.4% (n=16) era rappresentato da soggetti con gravidanza gemellare, sia spontanea (n=10) che indotta (n=6), con GDM. Tra i tre gruppi non vi erano differenze statisticamente significative per età e BMI pregestazionale. Si osservava tuttavia che il gruppo dei controlli sani eseguiva OGTT più precocemente rispetto al gruppo di soggetti affetti da GDM con gravidanza singola (20.865±0.70 vs 22.781±0.44, p<0.04). Non erano inoltre presenti differenze statisticamente significative tra i 2 gruppi di pazienti affette da GDM per i valori di glicemia all’OGTT, eseguito rispettivamente alla settimana 22.781±0.439 per le gravidanze singole ed alla settimana 21.929±1.36 per le gravidanze gemellari, e per il rapporto insulina die/peso nei tre trimestri. Infine sono state evidenziate differenze statisticamente significative dei valori di HOMA-IR tra il gruppo di gravidanze singole con GDM ed il controllo sano (0.671 ± 0.105 vs 0.3259± 0.105, p<0.03), ma nessuna differenza quando confrontate con il gruppo delle gravidanze gemellari (0.0971±0.46). L’analisi per campioni appaiati rilevava una differenza significativa tra il valore di HOMA-IR durante la gravidanza e quello eseguito dopo la gravidanza (0.6892±0.145 vs 0.0204±0.091, p<0.01). Infine differenze significative si sono evidenziate sul peso alla nascita dei neonati, con valori più bassi nel gruppo di pazienti con gravidanza gemellare rispetto ai gruppi con gravidanze singole (rispettivamente 2503.33±205.303 vs 3249.16±45.689 vs 3269.5±104.376 vs, p<0.03).